Il report annuale del Reuters Institute (LEGGI) dal 2012 racconta lo stato di salute dell’informazione, e in particolare della sua declinazione digitale. Mette in fila cosa funziona e cosa no, cosa cambia nel tempo, quali sono le abitudini delle persone. Attraverso lo studio su come si informano i cittadini di ogni Paese prende forma il quadro generale, quello che ci dice, per esempio, che meno della metà degli intervistati si fida dell’informazione (il 40%) e che cresce quel fenomeno che viene descritto come “news avoidance”, la tendenza a “scansare” le notizie: quest’anno il 39% degli intervistati risponde che capita, a volte o spesso, di chiudere una pagina, spegnere un canale, uscire da un social davanti a una notizia. Lo scorso anno erano un po’ meno, il 36%. E’ un report, quello del Reuters Institute di Oxford, tra i più noti istituti di ricerca specializzati in informazione,  che nel mondo del giornalismo diventa un manuale da studiare, consultare. Le abitudini dell’audience servono a capire cosa mettere in discussione, cosa cambiare, su cosa puntare. Alle tradizionali schede per Paese che aiutano ad avere focus nazionali, quest’anno si aggiungere una edizione tutta italiana curata da Alessio Cornia, assistant professor alla School of Communications della Dublin City University e autore proprio per l’Italia del Reuters Institute Digital News Report, e dal master in giornalismo “Giorgio Bocca” dell’Università degli Studi di Torino. 

 



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