Il premier giapponese Shinzo Abe è pronto a decretare lo stato di emergenza nel tentativo di contenere l’espansione del coronavirus nel Paese, dopo l’incremento allarmante delle infezioni nell’ultima settimana, in particolare a Tokyo, dove hanno superato quota mille nel corso del fine settimana. Oggi il Giappone conta 3.654 casi accertati e 85 morti. Fino a pochi giorni fa le immagini delle persone che circolavano liberamene erano un’eccezione da studiare, il “modello Giappone”. Oggi potrebbe arrivare un deciso cambio di direzione, dovuto alle pressioni sul premier da parte della comunità medica – da una parte – e della governatrice Yuriko Koike dall’altra.
Se verrà proclamato lo stato di emergenza, il governo potrà imporre restrizioni all’assembramento di persone, e lo svolgimento delle attività sociali nei luoghi pubblici, tra cui teatri, attività sportive e servizi alla collettività. Nel caso di una paralisi del sistema sanitario nazionale i governatori delle prefetture potranno ordinare la requisizione di proprietà private e degli edifici idonei alle esigenze del sistema sanitario universale. Le municipalità potranno inoltre sequestrare forniture mediche a provviste alimentari a persone e società che si rifiutano di renderle disponibili in commercio e obbligare compagnie a fornire assistenza nei trasporti di merci nel caso di un’emergenza. L’esecutivo è prossimo a varare un piano di stimolo da 56.000 miliardi di yen, pari a 482 miliardi di euro, che prevede l’erogazione di somme in denaro alle famiglie a basso reddito per ravvivare i consumi, e misure di sostegno a piccole e medio imprese per arginare i danni derivanti dalla pandemia.
Intanto negli Stati Uniti l’epidemia ha già fatto registrare 337.637 casi e 9.647 decessi, secondo i dati riportati dalla Johns Hopkins University. Oltre 3mila i morti registrati a New York City. Soprattutto a New York, la città più colpita: tra di loro almeno 22 dipendenti della società che gestisce la rete metropolitana. Su 74mila dipendenti, oltre mille sono risultati positivi al Covid-19, mentre 5.430 dipendenti della Mta, la società dei trasporti pubblici, sono in quarantena a casa. L’amministrazione Trump sta anche valutando un’ulteriore stretta sulle navi: L’amministrazione Trump sta studiando nuove restrizioni per le navi da crociera che approdano negli Stati Uniti. Attualmente, secondo i dati della Guarda costiera, sono 114 le navi ancorate in porti americani o nelle vicinanze, con complessivamente 93mila membri dell’equipaggio a bordo: potrebbero essere tutti messi in quarantena, indipendentemente dalla presenza o meno di sintomi.
In Europa il contagio corre veloce anche in Germania, dove i casi accertati hanno superato quota centomila. La Johns Hopkins University, che parla di 100.123 persone. Il giorno precedente i contagi erano 91.100. Almeno 1.584 le vittime: la Baviera è quello più colpito, con oltre 24mila casi e 383 morti.
L'articolo Coronavirus, il Giappone pronto a proclamare lo stato di emergenza. In Germania oltre 100mila contagi. Usa, 3mila vittime solo a New York: anche 22 lavoratori della metropolitana proviene da Il Fatto Quotidiano.
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