Sono stati loro a sparare Marco Raduano, il reggente del clan di Vieste. Almeno secondo la procura antimafia di Bari che ha chiesto e ottenuto l’arresto di due pregiudicati della stessa città in provincia di Foggia. Gli uomini della polizia e dei carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare per i due uomini, ritenuti affiliati al clan di Girolamo Perna. Sono accusati del tentativo di omicidio del boss rivale Raduano. L’agguato risale al 21 marzo 2018.

Pregiudicato e sorvegliato speciale, l’obiettivo dei killer stava rientrando nella sua abitazione. A 34 anni Raduano è ritenuto il reggente del clan di Vieste, capeggiato da Angelo Notarangelo, un boss ucciso nel 2015. Nel blitz che doveva ucciderlo, Raduano era rimasto ferito da alcuni colpi d’arma da fuoco tutti di striscio a un braccio. L’attentato avvenne nello stesso giorno in cui proprio a Foggia, nella mattinata, si tenne la manifestazione nazionale per la Giornata del ricordo e dell’impegno per le vittime di mafia, promossa da Libera.

Gli inquirenti ritengono che il tentato omicidio sia stata una vendetta organizzata da Perna, il boss rivale poi ucciso il 26 aprile sotto casa sua. Sono tutti fatti di sangue che si inseriscono nella sanguinosa guerra di mafia in corso nel Gargano dove i clan rivali si contendono il controllo dei traffici illeciti. Una faida che dal 2015 ad oggi conta dieci morti ammazzati e un caso di lupara bianca. Ad aprile scorso Raduano è stato condannato a 7 anni di reclusione dalla Cassazione nell’ambito del processo Medioevo per una serie di estorsioni. La Suprema Corte non ha però riconosciuto l’aggravante mafiosa. I dettagli dell’operazione verranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 11 negli uffici della Procura distrettuale di Bari.

L'articolo Mafia Foggia, due arresti per la faida del Gargano: “Sono stati loro a sparare al reggente del clan di Vieste” proviene da Il Fatto Quotidiano.



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