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Porto M nasce per preservare la memoria e tramandare la tradizione di chi da questo lembo di terra, geologicamente appartenente al continente africano, transita, in fuga da un Sud del mondo sempre più povero, cercando di raggiungere i Paesi del nord e di chi invece, nel punto più a Sud d’Europa, torna o rimane. Un luogo di memoria, storia e di arte nato da un collettivo di ragazzi lampedusani, riuniti sotto il nome Askavusa e proseguito con l’associazione culturale Figli di Abele.
Li guida l’artista, cantautore e cantastorie Giacomo Sferlazzo, che al tema delle migrazioni e alle narrazioni della sua isola ha dedicato la sua intera discografia, fino al più recente lavoro dal titolo “Marinmenzu” che vuol dire "mare in mezzo", cioè tra i due continenti, africano ed europeo, ma può significare anche "mare immenso". Da questo disco è tratto il brano in sottofondo nella video intervista in cui Sferlazzo racconta l’esperienza di Porto M.
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