Il signor Giovanni Martino apre il rubinetto di casa sua. Escono poche gocce d’acqua. Migliaia di cittadini, negli ultimi mesi, si sono ritrovati a secco. E non a causa della siccità. Succede a Marano, comune del napoletano regno dei clan Nuvoletta e Polverino che hanno strozzato la vita della città, e che ha il record di scioglimenti per camorra, ben quattro. Ed è di nuovo commissariato dall’anno scorso. Da tempo gli abitanti si arrangiano come possono, tra cisterne condominiali, viaggi per l’acqua, autobotti della Protezione civile ma anche autobotti private. Pagando caro e in nero: “Paghiamo l’acqua delle autobotti private 150 euro al mese a famiglia, ma come facciamo a vivere? Io percepisco 650 euro di pensione al mese”, ci dice un altro abitante, esasperato. Spesso, si paga e si sta in silenzio: “I privati non le fanno, le fatture”, spiega il signor Giovanni. Gli domandiamo perché non abbia pensato di denunciare: “E che facciamo, poi restiamo completamente a secco?”, ribatte con un sorriso amaro. Un’altra cittadina aggiunge: “Io pago per l’acqua ai privati e poi pago le bollette, ma il servizio non mi è garantito”. Una anziana ci racconta che cerca aiuto dai vicini, perché non ha i soldi per comprare l’acqua dai privati e non ha la forza di andare a prenderla alle autobotti della Protezione civile. Il problema qui è esasperante, perché sono mesi che va avanti così. E mentre l’acqua non arriva nelle case, per le strade, a causa delle perdite e dei guasti, di acqua ormai ne scorre a fiumi. (LADRI D'ACQUA - LA CAMPAGNA DI SKY TG24)
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