LADRI DI ACQUA - LO SPECIALE

 

Rubinetti a secco e infrastrutture vecchie. Un binomio esplosivo in una città dove il problema della mancanza dell’acqua non è nuovo. Sono anni che i cittadini di Chieti denunciano gravi disagi a causa delle interruzioni idriche. Elda Capriotti e Assunta Ronca sono teatine che si sono fatte promotrici di manifestazioni e battaglie per chiedere – al Comune di Chieti e ad Aca, la società che gestisce la rete idrica dal 2017 – di fare di più e di risolvere il problema dell’acqua che manca nelle case.

A Chieti c'è carenza idrica

La maggior parte dell’acqua che viene immessa nell’acquedotto viene dispersa prima che riesca a raggiungere i rubinetti delle case e delle aziende: lo dice l’Istat che colloca Chieti fra i peggiori capoluoghi di provincia con il 71,7% di perdite idriche. L’Aca, l’Azienda Consortile Acquedottistica che gestisce la rete idrica in 64 comuni abruzzesi, dichiara che negli anni la mancanza di investimenti ha portato ad una situazione allarmante: tubi vecchi, guasti quasi ovunque, perdite. Problemi di gestione. Colpa delle amministrazioni comunali precedenti, dichiara la società, che conferma, da parte sua l’impegno per la città dal 2017, da quando l’azienda è subentrata al Comune di Chieti nella gestione delle reti idriche . Ma il sindaco della città Diego Ferrara replica che la sua amministrazione si è insediata nel 2020 e che comunque anche negli anni precedenti era impensabile – perché troppo costoso – sostituire l’intera rete idrica di Chieti

Cosa si sta facendo

Ma cosa sta facendo, adesso, Aca? Intanto, per far fronte alla mancanza di acqua che si può verificare di notte e nelle prime ore del mattino, l'azienda chiede ai cittadini di installare, obbligatoriamente, un’autoclave se l'appartamento è al terzo piano o in piani superiori. Un dettaglio non da poco. E se l’utente non può permettersi di acquistare di tasca propria l’impianto che serve ad aumentare la pressione dell’acqua? C'è poso da fare, così è scritto nel regolamento di Aca. C’è poi, sulla carta, un progetto ex novo che riguarda i cittadini di Chieti Scalo che aspettano, da mesi, di vederlo realizzato. Si parla di un collegamento fra il serbatoio di Madonna della Vittoria e la rete che serve la parte centrale della città che dovrebbe risolvere, almeno in parte, il problema della pressione nelle tubature. La Soprintendenza ha concesso da poco il via libera definitivo e i lavori sono stati fermi per mesi a causa della burocrazia, dichiara l’ingegnere   Lorenzo Livello, direttore tecnico di Aca.

Cosa dice il sindaco

Si poteva intervenire più precocemente sullo stato di ammaloramento – afferma Diego Ferrara primo cittadino eletto nel 2020 - ma è anche vero che Aca dal 2017 ad oggi non mi pare che abbia fatto granchè di grandioso per quanto riguarda gli interventi su un acquedotto vecchio e ammalorato. E aggiunge: “Nessuna amministrazione comunale potrebbe o avrebbe potuto avere la forza economica per dire: adesso chiudo la città per tre mesi quattro mesi, rompo tutte le strade metto a nudo vecchio sistema acquedottifero e lo sostituisco”.

Fondi del Pnrr

C’è anche un progetto , a livello regionale, che è stato presentato al Governo per ottenere fondi del PNRR per l’acquedotto.  Nel testo si legge che si punta alla riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione attraverso la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti. Spesa prevista, circa 50 milioni di euro. Nel frattempo, occorre intervenire al più presto. I cittadini sono esasperati. I lavori ordinari e straordinari sono all’ordine del giorno per le vie di Chieti ma servono a tamponare le perdite non a risolvere il problema idrico delle reti ammalorate e vetuste. Pronte altre battaglie e manifestazioni – promettono i residenti – se ci saranno ancora disagi.



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