Nata su una zona paludosa e con innumerevoli corsi d’acqua,  Siracusa deve alle sue risorse idriche il suo nome antico "Syraka”, che significa appunto “abbondanza d’acqua”. Fondata nel 734 a.C. da coloni di Corinto, diventata nel V sec a.C. Capitale della Magna Grecia, rivaleggiando con Atene e Roma, per Cicerone Siracusa era “la più grande e bella di tutte le città greche”. Tutt'oggi visitata da turisti che arrivano da ogni parte del mondo per immergersi nella magia che i resti della antica civiltà, come il Teatro Antico o il Tempio di Apollo, restituiscono intatta (LADRI D'ACQUA, LO SPECIALE DI SKY TG24).

 

A Siracusa l’acqua abbonda oggi come ai tempi degli antichi greci ma l’uomo moderno non sembra altrettanto capace di preservarla. Nella città un tempo gloriosa colonia greca anche la rete idrica è vetusta. “La maggior parte delle tubazioni è fatta di ghisa, risalenti agli Anni 60 e in stato di degrado avanzato” ci dice Bruno Di Bella direttore operativo della Siam, Servizi integrati acque del mediterraneo, società che gestisce il servizio idrico della città aretusea con un appalto di due anni rinnovabili.

 

Tubi così vecchi si rompono di continuo e le segnalazioni di perdite sono incessanti, soprattutto nelle zone più antiche della città come La Borgata. Il centralino della Siam, attivo 24 ore su 24, squilla di continuo e i tecnici della società sono chiamati ad intervenire in varie parti della città anche più volte al giorno. I 470 km di condotte idriche non sono mai stati ammodernati e i semplici interventi di manutenzione e riparazione quotidiana non sono più sufficienti.

 

“L’acqua nelle case dei cittadini continua a scorrere normalmente, ma a quale costo”? Si chiede Gianni Catania, giornalista di Fm Italia e SiracusaOggi.it. “A fronte di un dato evidente sulla dispersione idrica il siracusano non subisce disagi, l’acqua nelle case arriva sempre, giorno e notte, tranne nei momenti in cui a causa dei guasti l’erogazione viene interrotta, a volte per ore e a volte per giorni, fino al completamento dei lavori. Ma il punto è che le pompe di sollevamento lavorano di continuo, per tenere alto il livello d’acqua nei serbatoi dislocati in vari punti della città e garantire che la pressione sia costante dappertutto e i costi energetici sono elevati. Con i rincari nel prezzo dell’energia, quanto si potrà andare avanti”?

 

La rete idrica andrebbe interamente sostituita, con una spesa di alcune decine di milioni, soldi che sarebbero potuti arrivare grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ma il treno dei fondi europei è passato senza fermarsi a Siracusa.  

Né la società che gestisce il servizio idrico, né il singolo Comune possono partecipare al bando. Uno dei requisiti previsti è che i progetti vengano presentati da enti gestori a cui devono aderire i vari comuni della provincia e l’Ati, l’AssembleaTerritoriale Idrica, non è ancora operativa.



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