Verso la metà del mese di luglio, nel 1987, una forte massa d’aria fredda dalle regioni artiche arriva sul Nord Italia. Tocca l’arco alpino, dove quell’estate si era sviluppata una condizione metereologica opposta. Fa caldo, l’aria è umida. È cortocircuito termico: la pressione crolla ma le temperature rimangono alte. Per dieci giorni - dal 18 al 28 luglio - forti temporali estivi si abbattono sulla Valtellina, con particolar forza sui comuni di Tartano e Valdisotto, in provincia di Sondrio. I ghiacciai e le nevi di alta quota si sciolgono sotto il caldo e si uniscono ai corsi d’acqua già gonfiati a dismisura dalle precipitazioni. La valle non riesce a drenare la bomba d’acqua che le passa sopra. Le frane che ne derivano distruggono case, strade, raccolti. I morti saranno 53. I danni totali ammonteranno a 4mila miliardi di lire.  



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