“È fondamentale unire i legami tra le diverse realtà criminali - criminalità organizzata, mafie tradizionali e nuove mafie - dal momento che il territorio nazionale è tutto collegato, e ritroviamo le stesse dinamiche anche all’estero. Le mafie dialogano tra loro da generazioni e hanno sviluppato un sistema parallelo che drammaticamente funziona e che quindi viene applicato in grande o in piccolo in quasi tutte le piazze d’Italia”. Daniele Piervincenzi racconta così, in un’intervista a Sky TG24, le motivazioni che hanno portato alla nascita di “Mappe criminali”, il viaggio-inchiesta in sei tappe che ricostruisce le geografie criminali che attraversano l’Italia, in onda in prima visione assoluta su TV8, dal 20 aprile tutti i martedì in seconda serata. “Vedere dei punti di incontro tra il Gargano e Ventimiglia, o con la Calabria, ci ha spinto a unire le diverse storie che già si impastano tra loro, tanto che alcuni personaggi che abbiamo incontrato sono gli stessi”, sottolinea il giornalista d’inchiesta, per poi precisare: “Ricostruire il reticolato geografico è stato abbastanza facile, perché non sono così nascosti questi legami, sono anzi piuttosto evidenti se uno ha il giusto filtro per leggerli: sempre di business parliamo”.



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