La zona più famosa della movida milanese aveva cominciato a ripopolarsi già dal 4 maggio, ma ieri le immagini dei Navigli presi d’assalto dalla folla hanno fatto scoppiare la polemica: a parte qualche mascherina che si intravede qua e là, sembrano foto scattate la scorsa primavera, quando non esisteva la parola ‘distanziamento sociale’. Un happy hour in piena regola: tanti capannelli, ragazzi seduti ben più vicini del fatidico metro ‘di sicurezza’, mascherine sì, ma molte – troppe – abbassate sul mento o sul collo. Sui social si è scatenata un’ondata di critiche, considerando anche che la Lombardia è una regione ancora in bilico: da sola, registra la metà dei nuovi dei contagi. E l’infettivologo Massimo Galli, intervistato da Repubblica, avverte: “La situazione di Milano è un po’ una bomba, appunto perché in tanti sono stati chiusi in casa con la malattia. Abbiamo un numero altissimo di infettati, che ora tornano in circolazione. È evidente che sono necessari maggiori controlli”.

Galli: “Non è un liberi tutti, se qualcosa va storto torniamo indietro” – Commentando le immagini delle tante persone fuori casa, il primario di Malattie infettive del Sacco di Milano dice a Repubblica: “Alcuni hanno interpretato l’ingresso nella fase 2 come un liberi tutti. È un segnale di grande pericolosità, perché dovrebbe invece prevalere la cultura della responsabilità per limitare al massimo i danni”. Poi mette in guardia dal rischio di nuove chiusure: “Che con la riapertura si possano presentare dei problemi è un dato di fatto. La nostra regione rischia di richiudere ma anche certe zone del Piemonte o dell’Emilia. Del resto si è deciso che se qualcosa va storto si torna indietro. Speriamo di no, comunque. Questo è il momento dell’estrema attenzione e responsabilità”. Anche questa mattina, intervistato da Agorà su Rai3, ripete: “Se non passa la cultura della responsabilità passeremo dei guai”. Secondo il primario, l’affollamento sui Navigli è “la cronaca di un evento annunciato” perché “dopo tutto questo periodo di compressione evidentemente si apre uno spiraglio e diventa una breccia, ma speriamo che non cada la diga. Ma dico: speriamo“.

Fontana: “Questo è il momento più delicato” – La Regione Lombardia, dove sono nati i primissimi focolai interni della pandemia, ha superato la soglia degli 80mila casi di Covid. Ieri sono stati registrati 689 contagi, 182 casi nell’area metropolitana di Milano, di cui 86 in città. Ma la soglia ‘ottimale’ da non superare, secondo gli esperti, è molto più bassa: hanno fissato a 500 il limite dei contagi sopra il quale bisogna ripensare le misure. Intervistato dal Corriere della Sera, il governatore lombardo Attilio Fontana aveva parlato di “troppe aspettative” sulla Fase 2: “Questo, in realtà, è il momento più delicato, è quello del monitoraggio, del controllo“. E invece, prosegue: “vedo tanta gente che si è riversata nei parchi per le strade, davanti ai bar e che usa la mascherina come un nuovo accessorio da tenere sotto il mento e da indossare correttamente in caso di controlli”.

Naviglio, la polemica sui social – Su Twitter nel giro di poche ore dalla comparsa delle immagini dei Navigli, l’hashtag #Navigli è entrato in tendenze. Tanti utenti hanno pubblicato le foto dei capannelli criticando duramente chi, in barba alle ordinanze, passeggia senza mascherina, abbraccia gli amici, ignora completamente le distanze di sicurezza. “Non vi ricordate più gli aperitivi di marzo?”, commenta un utente. Altri criticano l’assenza di controlli: “Sono deluso soprattutto da chi doveva prevederlo e non è intervenuto”. E ci si preoccupa della curva dei contagi: “Ecco perché in Lombardia ci sono ancora centinaia di nuovi casi al giorno”, o ancora: “Speriamo di non doverla pagare…”

L'articolo Coronavirus, i Navigli si riempiono e sui social scoppia la polemica. Galli: “La situazione di Milano è una bomba, necessari più controlli” proviene da Il Fatto Quotidiano.



from Il Fatto Quotidiano https://ift.tt/2yGlj59
via IFTTT https://ift.tt/3doSs3W
Share To:

Unknown

Post A Comment:

0 comments so far,add yours