Kim Jong-un è riapparso in pubblico dopo settimane di silenzio, durante le quali media e intelligence internazionali avevano ipotizzato un peggioramento del suo stato di salute o addirittura la sua morte, e dopo 24 ore sale la tensione al confine tra le due coree. Intorno alle 7:41 locali (le 00.41 in Italia) colpi d’arma da fuoco sono partiti da un posto di guardia della Corea del Nord lungo la linea demilitarizzata (Dmz) e hanno raggiunto una postazione sudcoreana, al confine centrale della città di Cheorwon. Seul ha risposto al fuoco, ma l’incidente non ha provocato vittime o danni particolari, se non quello ti alzare il livello di guardia tra delle due forze militari.
A riferire l’accaduto è stato il Comando di Stato Maggiore della Corea del Sud, aggiungendo comunque che i militari di Seul e di Pyongyang hanno “preso iniziative attraverso le linee di comunicazione intercoreane” per ricostruire e motivare l’accaduto, oltre che “per prevenire qualsiasi altro incidente”. Il Comando di Stato Maggiore ha comunque mantenuto “le posizioni necessarie” per rispondere a qualsiasi scenario.
Quale sia il motivo dietro all’azione dei militari fedeli al Compagno brillante non è ancora chiaro. Di certo c’è che questo episodio ha l’effetto di segnare un ritorno sulla scena internazionale dell’ultimo presidente della dinastia Kim dopo tre settimane di assenza. Sabato, il dittatore è riapparso sui media ufficiali del Nord impegnato a dare istruzioni sul campo e a partecipare al taglio del nastro rosso inaugurale di una fabbrica di fertilizzanti fosfatici a Sunchon, città a circa 50 chilometri a nord di Pyongyang, finita dopo due anni di lavori.
L'articolo Corea, colpi d’arma da fuoco al confine tra Nord e Sud: “In contatto per prevenire altri incidenti” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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