Un pacchetto di risorse aggiuntive da 3,6 miliardi di euro, pari allo 0,2% del Pil, con interventi che saranno concordati nei prossimi giorni con parti sociali, associazioni di categoria ed enti locali. Lo annuncia il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, che in un’intervista a Repubblica si dice sicuro che per quella cifra l’Italia otterrà flessibilità sul deficit dalla Commissione europea come previsto dal patto di stabilità quando un Paese si trova a fronteggiare circostanze eccezionali. “Non ho ragione di temere che Bruxelles possa contestare la nostra richiesta”, spiega il ministro. Poi, se sarà necessario, “scatterà la fase tre: da martedì prossimo avvierò una discussione con i miei colleghi europei per studiare un piano straordinario e coordinato dalla Ue“.

Il primo passo per il governo Conte – come conferma il premier nell’intervista di oggi al Fatto Quotidiano – sarà l’autorizzazione del Parlamento a fare più deficit del previsto, ai sensi della legge attuativa dell’articolo 81 della Costituzione. Che dal 2012 prevede il pareggio di bilancio e stabilisce che “il ricorso all’indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali”. Oggi “per fortuna le condizioni della finanza pubblica sono molto buone”, afferma Gualtieri. “Domani l’Istat annuncerà i dati del deficit 2019: secondo le nuove stime chiuderemo tra l’1,6 e l’1,7% del pil contro il 2,2 previsto dalla Nadef. Purtroppo con il coronavirus lo scenario cambia”.

Fra i punti della fase due, il ministro parla di “diverse ipotesi”: credito d’imposta per le aziende che abbiano subito un calo del fatturato superiore al 25%, come si è fatto per il terremoto, riduzioni delle tasse, contributo aggiuntivo per i fabbisogni operativi del servizio sanitario nazionale, Cassa integrazione in deroga: “Nessuno dovrà restare senza cure o perdere il lavoro per il coronavirus”. In questa fase “è normale che ora ci siano tensioni sui mercati. Ma per quanto ci riguarda siamo abbondantemente entro i margini di sicurezza”.

Resta comunque necessario, per Gualtieri, il piano della crescita al quale aveva pensato nei mesi scorsi il governo, “possiamo definirlo la fase quattro”: “Faremo la riforma fiscale, dalle rimodulazioni dell’Irpef alla revisione delle “tax expenditures”: la legge delega era prevista per aprile, e faremo di tutto per rispettare i tempi. E accelereremo anche sulle semplificazioni e la digitalizzazione della Pubblica amministrazione”. Il ministro poi respinge la bocciatura da parte del leader della Lega delle prime misure prese dal governo che sarebbero insufficienti: “Evidentemente Salvini ignora le procedure costituzionali che richiedono un passaggio parlamentare per modificare i saldi di bilancio”.

L'articolo Coronavirus, Gualtieri: “Entro la prossima settimana interventi per 3,6 miliardi. La Ue ci darà flessibilità, è previsto da regole del Patto” proviene da Il Fatto Quotidiano.



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