Aveva annunciato il suo addio alla Juventus women appena una settimana fa. Un addio inaspettato, a stagione in corso, e che lei stessa sui social aveva definito “molto difficile”. Eniola Aluko, attaccante britannica di origine nigeriana, ha spiegato sul suo blog pubblicato giovedì su The Guardian i motivi della sua scelta che poco dipendono dal calcio, molto dalla città che l’ha ospitata. “Alla Juventus ho lavorato con persone brillanti – scrive Eniola, citando l’allenatrice Rita Guarino, alcune compagne e alcuni uomini cardine dello staff tecnico – ma a volte Torino sembra indietro di un paio di decenni per quanto riguarda l’apertura nei confronti di diversi tipi di persone. Mi sono stancata di entrare nei negozi e avere la sensazione che il proprietario si aspetti che rubi qualcosa”.
Per la calciatrice inglese, capace di 16 gol nella sua prima stagione in bianconero, il razzismo in Italia è un problema serio e sottovalutato: “Tante volte arrivi all’aeroporto di Torino e con i cani antidroga sei trattata come Pablo Escobar. Non ho mai subito episodi di razzismo dai tifosi della Juventus o nel campionato femminile – ha spiegato nel blog – ma c’è un problema in Italia e nel calcio italiano e quello che mi preoccupa davvero è la risposta a tutto questo da parte di proprietari e tifosi che, nel calcio maschile, sembrano considerare tutto questo come parte della cultura dei fans”.
Thank you to all @JuventusFCWomen players, staff, @ritaguari, Stefano Braghin for the last 18 months. Its been a journey. I will leave Italy with good memories and special achievements for new opportunities, ambitions and further happiness back in the UK. Forza Juve⚫⚪ https://t.co/ehzOPwPOC2
— Eniola Aluko (@EniAlu) November 22, 2019
Nelle settimane del caso Balotelli a cui sono seguite le parole del presidente Cellino (“è nero, sta lavorando per schiarirsi…”), la denuncia di Aluko non sembra affatto peregrina. Ma è la prima volta che è una calciatrice che milita nella Serie A femminile italiana a portare il tema all’attenzione dei media. Soprattutto se, secondo quanto scrive Eniola, la diffidenza verso il diverso è stata la causa principale dell’addio alla squadra con cui ha condiviso solo successi. “Se il club vuole continuare ad attirare i talenti dell’Europa in Italia, è necessario concentrarsi sul far sentire gli internazionali a casa e una parte importante del progetto a lungo termine”, aggiunge.
Arrivata a Torino nell’estate del 2018, Eniola Aluko, stella della nazionale inglese, aveva sposato il progetto della neonata Juventus women, vincendo uno scudetto e una supercoppa: “La Juventus e il campionato hanno più cambiamenti da fare se vogliono competere con i migliori d’Europa – continua il post – Ci sono voci di un passaggio dallo status amatoriale a quello professionale per le donne in Italia, il che sarebbe un grande passo”. Domenica giocherà la sua ultima partita in bianconero, lo scontro diretto con la seconda in classifica, la Fiorentina: “È un match importante nella corsa al titolo contro una rivale chiave. Non vedo l’ora di salutare i tifosi della Juventus che mi hanno mostrato rispetto e sostegno. Domenica torno a casa”, conclude.
L'articolo Juventus women, Eniola Aluko spiega i motivi dell’addio: “A Torino trattata come una ladra, nel calcio italiano il razzismo è un problema” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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