C’eravamo tanto odiati. Potrebbe essere questo il titolo del nuovo governo Conte.

Dopo anni di insulti pesanti e di accuse, quasi sempre rivolte al Pd da parte del Movimento 5Stelle, ecco che il governo giallorosso si avvia alla nascita. Incredibile fino a qualche settimana fa ma ora quasi realtà. Salvini è riuscito in un’impresa unica. La colpa? Una colossale sbornia al Papeete. Il classico bulletto da spiaggia che pensa di reggere e poi il giorno dopo non si ricorda quello che ha fatto.

Questo è accaduto a Salvini. Pensava di poter fare tutto, di avere pieni poteri, di avere il comando del mondo e poi si è risvegliato all’opposizione. E come da copione la colpa si cerca di darla agli alieni e ai fantomatici poteri forti. Ma, caro mezzo marinaio Salvini, riguardati il film di agosto e ti accorgerai che hai fatto tutto da solo.

E ora qualche dato oggettivo. Abbiamo saputo alcune cose in questa crisi: la prima è che Salvini era d’accordo con Zingaretti per andare al voto subito dopo l’apertura della crisi (ne ha parlato Enrico Mentana nel corso della diretta per le consultazioni); la seconda è che mai Salvini e Zingaretti si aspettavano la mossa di Renzi. E qui sta la sua abilità politica: andare oltre ogni risentimento personale e ogni pesante accusa dei grillini in tutti questi anni e assecondare un governo istituzionale. Grazie a questa intuizione stiamo per trovarci Salvini all’opposizione e il Pd al governo con i grillini.

E sia chiara una cosa. Se era legittimo prima il governo gialloverde, è ancora più legittimo e costituzionale il prossimo governo giallorosso. E’ utile ricordare, infatti, che lo scorso anno alle Politiche il Pd arrivò secondo e la Lega terza. Quindi in una democrazia parlamentare quello che sta per accadere è pienamente regolare.

Andiamo avanti. Un’altra cosa abbiamo saputo con certezza: la disperazione di Salvini era talmente elevata che aveva proposto a Di Maio e al Presidente della Repubblica un nuovo governo insieme a guida di Gigino. Quindi, tanta paura di perdere la poltrona, altro che coraggio di andare al voto o altro.

Di Maio e i 5Stelle, invece, hanno dimostrato per l’ultima volta che non sono più quelli di qualche anno fa: vogliono governare e non gli interessa con chi. Di Maio ieri al Quirinale lo ha ribadito. I problemi di coerenza però rimangono e vedremo come verranno superati.

Ora le domande sono tante e meritano tutte una verifica. Le accuse molte pesanti, anche reciproche, che fine faranno? Certo, anche in precedenza il Movimento 5Stelle non lesinò accuse molto pesanti alla Lega. Poi abbiamo visto come è andata a finire. Tutto in ogni caso si potrà risolvere in un senso o in un altro a seconda di come verrà formato il governo e se otterrà veramente risultati concreti ed utili agli italiani.

Su questo aspetto Beppe Grillo è stato stranamente molto chiaro: basta ministri incapaci e politici. Come per dire, basta Di Maio e Toninelli. Verrà ascoltato?

Una cosa è certa. Se questo governo non riuscirà a risolvere i problemi lasciati da quello precedente e a trovare soluzioni rapide per sbloccare l’economia e il sistema Paese, i due partiti oggi prossimi al governo saranno destinati a pesanti e giuste sconfitte elettorali. Perché incognite e contraddizioni sono all’ordine del giorno.

Interessante (si fa per dire) anche l’apertura di Leu: i pochi deputati potrebbero appoggiare ed entrare nell’esecutivo che vede un movimento, come quello dei 5Stelle, fino a qualche giorno fa lontano anni luce dalle ideologie di Fratoianni e compagnia. Si pensi che durante il governo Renzi, certi rappresentanti di Leu erano all’opposizione. Motivo? Renzi era troppo poco di sinistra.

In breve una marea di stranezze. Tutte da decifrare ma è bene evidenziarle. In fondo un periodo di pace andrebbe anche bene ma solo se poi le cose verranno veramente realizzate.

Il governo 5Stelle-Pd potrebbe ricordare quelle strane storie d’amore che nascono dall’odio reciproco e che poi all’improvviso sfociano in amore. Speriamo per l’Italia che sia questa la fine. Altrimenti il divorzio sarà ancor più doloroso per tutti.

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