“Meglio soli che male accompagnati” recita il detto popolare. Sicuramente ne traggono giovamento le tantissime app che negli ultimi anni stanno avendo molto successo, facendo leva sulla “singletudine”. In primis chiediamoci se il termine “single” sia ancora di moda. Secondo l’autorevole enciclopedia Treccani si definiscono così coloro che non sono sposati o che comunque vivono soli, senza un legame sentimentale, perlopiù per libera scelta. A mio avviso il termine inizia ad essere un po’ antico e dovrebbe essere sostituito con “libera” o “libero”.

Interessanti i dati dell’Istat relativi al 2016, che già tre anni fa vedevano aumentare le famiglie composte da una sola persona (dal 20,5% al 31,6%). Chissà come andranno le cose negli anni a seguire? Negli Stati Uniti, pensate, il numero delle persone che vive senza un partner è salito del 42% secondo un rapporto del Census Bureau.

I single sono persone felici o vengono percepite come irrisolte, lamentose e poco gratificate? Intanto dipende da tanti fattori, tra cui l’età; poi ci sono periodi della vita in cui non si hanno relazioni sentimentali stabili o in cui si ha voglia di stare da soli, oppure si finisce una relazione lunga e si preferisce una pausa. Come tutto nella vita, ci sono i pro e i contro, e bisogna innanzitutto volersi bene per apprezzare anche i momenti in cui non si ha, appunto, un legame fisso. Oggi mi sento tanto Donna Letizia, nevvero?

E’ vero che si vuole tutto e subito, quindi perché non divertirsi con app per cuori, vulve e scettri solitari? Vediamo quali sono quelle più accattivanti e bizzarre per trovare l’altra metà della mela o semplicemente per un fugace espletamento dell’ormone che scalpita.

1. Quante volte una voce ci ha fatto intrigare? Ebbene, se l’avete calda come quella di Alberto Lupo o sensuale come quella di Amanda Lear, potete andare su Waving. Il motto è “Meet people with your voice”. Parte tutto da lì.

2. Se amate i cani o se ne possedete uno, potete combinare su Dig, citata anche da riviste come Forbes. Qui vengono segnalati anche i luoghi in cui, non troppo lontano da casa, avete la possibilità di fare incontri con chi ama gli animali a quattro zampe e scambiarvi novità sui guinzagli alla moda. Detta così sembra già di essere sul set di Histoire d’ O.

3. In questo periodo storico va di moda – ahimè – l’odio. Perchè non trovare il lato positivo e unire ciò che non si sopporta? Ovviamente nei limiti, tipo la musica troppo alta, i vicini chiassosi, lo sporco nei parchi, passeggiare sulla spiaggia, bere super alcolici e altri tremila argomenti. Basta scaricare HaterDater.

4. Interessante è Taffy: le foto del profilo sono sfocate fino a che non inizi a chattare e a “conoscere” chi c’è dall’altra parte. Piano piano l’immagine appare e… l’intrigo pare stia proprio qui. L’apparenza inganna, quindi il senso è che ti puoi innamorare anche senza vedere l’altro/l’altra.

5. Per gli appassionati di musica c’è Tastebuds, dove si può anche rimanere aggiornati sui concerti dei propri beniamini e magari andare a cantare, a scatenarsi insieme e limonare come ragazzini.

Breve considerazione. Avete mai provato a non cercare on line e a lasciarvi guidare dal destino ma soprattutto dall’autostima? Susan Kennedy, in arte Sark, artista e scrittrice di numerosi libri sul self love, afferma che “il sì è contagioso a livello subliminale. Esso incide su tutto ciò che fai”. Quindi dite sì a qualsiasi stato d’animo, di relazione o di non relazione, senza avere la frenesia di trovare per forza l’anima gemella o la passera scopaiola. Francamente, non vedo tutta questa soddisfazione nelle persone che usano queste modalità mordi e fuggi. Il vecchio detto popolare di cui sopra, che spesso è solo una pacca sulla spalla per chi soffre in amore, potrebbe essere cambiato in “Meglio ben accompagnati, che soli”. Siete d’accordo?

Infine, trovo che le dinamiche vintage siano paradossalmente di moda e più eccitanti: esco, vado in bus, al mercato, all’ufficio postale, quindi incontro. Senza fame d’amore, lasciando che la legge dell’attrazione faccia il suo lavoro.

Potete seguirmi su Instagram e sul sito www.sensualcoach.it

L'articolo App di incontri, ce n’è per tutti i gusti (pure per chi odia di più). Ma io preferisco il metodo vintage proviene da Il Fatto Quotidiano.



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