Secondo un recente articolo pubblicato sul blog di Immobiliare.it, nonostante si debba attendere il prossimo 29 marzo perché la Brexit sia effettiva, si possono già misurare i primi effetti di questa nuova organizzazione sul mercato immobiliare locale.

L’andamento del settore, ad ora, sembra infatti smentire in parte le previsioni fatte dagli esperti: stando ai numeri ci si deve ricredere rispetto al fatto che la Brexit avrà effetto principalmente sugli immobili commerciali. Al contrario di quanto ha registrato il residenziale, il comparto commerciale si mantiene particolarmente competitivo e appetibile agli occhi dei compratori.

Grande interesse da parte degli investitori, soprattutto asiatici

I primi investitori nel Paese per ciò che riguarda gli immobili commerciali sono gli asiatici, tendenza che potrebbe essere legata al cambio favorevole o a interessi di business lungimiranti. Molto attivi in particolare i sudcoreani, che con l’acquisto della nuova sede londinese di Goldman Sachs per 1,35 miliardi di euro hanno portato a termine, lo scorso settembre, la seconda acquisizione più grande nella storia del Regno Unito.

L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea non sembra dunque dare preoccupazioni a coloro che possiedono il budget necessario per investire, anche se gli Europei si rivelano più cauti rispetto agli orientali. Basti ricordare il caso del francese Amundi, che di recente ha liquidato tutti gli asset decidendo di non investire più in UK. In calo rispetto al passato anche le quote degli investimenti americani, a causa della crescita del mercato degli immobili commerciali britannico: i prezzi troppo alti non rispondono più alle logiche di business degli imprenditori statunitensi.

L'articolo Londra: il mercato degli immobili commerciali risponde bene alla Brexit proviene da Il Fatto Quotidiano.



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