Sono passate da poco le 13.30 di domenica 11 maggio quando Emanuele De Maria, detenuto in permesso al carcere di Bollate in fuga dalle autorità da circa 30 ore, si è suicidato lanciandosi dalle terrazze del Duomo di Milano. Un giorno prima, all’alba, aveva accoltellato gravemente Hani Fouad Abdelghaffar Nasr, che come lui lavorava all’hotel Berna di via Napo Torriani. De Maria, receptionist, già condannato per un omicidio, poteva lasciare il carcere per motivi di lavoro. Si è scoperto che venerdì 10 maggio aveva già ucciso un’altra collega, Chamila Wijesuriyauna. Il suo corpo è stato ritrovato due giorni dopo al Parco Nord. Le telecamere della zona hanno ripreso i suoi ultimi momenti, mentre camminava nel pomeriggio proprio insieme a De Maria. Lei era sposata con un figlio. Sembra che tra i due ci fosse però un rapporto piuttosto stretto. E che l’uomo fosse geloso dell’altro barista. 



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