L'ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, ha chiesto di poter usufruire del regime di semilibertà. Era stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere, nel 2017, per il naufragio della nave da crociera avvenuto nella notte tra il 12 e il 13 gennaio 2012, proprio davanti all'isola del Giglio. In quella circostanza sono state 32 le vittime e centinaia i feriti. Salpata dal porto di Civitavecchia, la Costa Concordia stava viaggiando verso Savona lungo il percorso programmato della crociera "Profumo d'agrumi", quando alle 21:45 del 13 gennaio urta un gruppo di scogli nei pressi dell'Isola del Giglio, inclinandosi su un lato. Schettino, a comando della nave, viene condannato in via definitiva per omicidio colposo plurimo, naufragio colposo e abbandono della Concordia su cui erano presenti 4.229 passeggeri. Ora Schettino ha maturato il termine che gli permette di accedere alle misure alternative al carcere avendo già scontato la metà della pena. L'udienza davanti al Tribunale di Sorveglianza di Roma si svolgerà il 4 marzo prossimo.
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