"Continuava a chiedere aiuto. Le ho dato, non so, una decina, dodici, tredici colpi con il coltello. Volevo colpirla al collo, alle spalle, sulla testa, sulla faccia e poi sulle braccia". Questi alcuni dei passaggi dell'interrogatorio di Filippo Turetta che ha ricostruito, lo scorso dicembre, l'angoscia degli ultimi momenti di vita di Giulia Cecchettin, 22 anni di Vigonovo (Padova), laureanda in Ingegneria biomedica uccisa proprio dall'ex fidanzato l'11 novembre 2023.

I regali rifiutati

Nel carcere di Verona, davanti al pubblico ministero di Venezia Andrea Petroni, Turetta ha ripercorso i momenti precedenti all’omicidio, partendo dalla serata trascorsa a fare shopping e fino alla cena in un centro commerciale a Marghera, cui segue il viaggio di ritorno con l'auto che si ferma in un parcheggio a 150 metri dalla casa della stessa Giulia. "Volevo darle un regalo, una scimmietta mostriciattolo. Con me avevo uno zainetto che conteneva altri regali: un'altra scimmietta di peluche, una lampada piccolina, un libretto d'illustrazione per bambini. Lei si è rifiutata di prenderlo. Abbiamo iniziato a discutere. Mi ha detto che ero troppo dipendente, troppo appiccicoso con lei. Voleva andare avanti, stava creando nuove relazioni, si stava 'sentendo' con un altro ragazzo", traspare proprio da verbale del primo dicembre 2023 il cui contenuto è stato diffuso dalla trasmissione “Quarto grado”.



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