È il 13 giugno 1944. I reparti dell'esercito tedesco accompagnati dai militari fascisti della X° Mas raggiungono Forno, un piccolo paese di montagna in provincia di Massa e Carrara, incastonato tra le Alpi Apuane e attraversato dal fiume Frigido. Le truppe nazifasciste rastrellano il centro abitato, casa per casa. Uccidono i partigiani che tentano di resistere armati, ferendo a morte anche un bambino di 9 anni, e raggruppano donne, bambini e anziani nel cimitero del paese. Tutti i giovani uomini invece vengono condotti nella caserma dei carabinieri locale. Sessanta di loro, sospettati di essere partigiani a causa della delazione di una spia, vengono radunati a piccoli gruppi davanti alla chiesa fornese di Sant'Anna, affacciata sul fiume. Qui, lungo la sponda del Frigido, vengono fucilati uno a uno in quello che sarà per sempre ricordato come l'eccidio di Forno. Oggi, a distanza di 80 anni dalla strage nazifascista che ha lasciato un solco profondo nella storia del paese, la memoria dei caduti continua a vivere grazie all'attività del gruppo Fanti Valenti che, dal 2021, porta avanti il progetto Via XIII Giugno. Un'iniziativa che, attraverso esposizioni, racconti, installazioni e musica, diffonde il ricordo delle vittime e le testimonianze dei sopravvissuti.



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