“Possiamo chiamarla generazione ansia? L’adolescenza è un periodo splendido, ma non c’è dubbio che i disturbi di ansia e depressione sono in netto aumento tra le nuove generazioni - spiega Stefano Vicari, neuropsichiatra responsabile di Neuropsichiatria infantile e dell'adolescenza al Bambin Gesù -. Il suicidio rappresenta una vera emergenza, non tanto come suicidi realizzati, perché i numeri sembrano essere in calo, ma nel tentativo di suicidio e nell’ideazione suicidiaria".
Deve alzarsi la soglia d'attenzione, a partire dai genitori che devono essere attenti a cogliere ogni segnale. Tra i campanelli d'allarme ci sono "i cambiamenti rapidi, repentini, che tendono a durare nel tempo", spiega il neuropsichiatra. Prendiamo una ragazza con un discreto rendimento scolastico, che fa sport, esce con gli amici, dorme regolarmente. Se diventa più irritabile, meno disponibile al colloquio, se il rendimento scolastico peggiora, se tende a chiudersi dentro casa, se mangia male, troppo poco, non dorme la notte, comincia a dormire fino a tardi al mattino e si addormenta tardi, "ecco questi sono tutti cambiamenti che possono essere registrati da genitori attenti", sottolinea Vicari, tra le voci della nostra graphic novel sulla salute mentale dei giovani "Non può piovere per sempre".
Il suo è un appello ai genitori: "Devono esserci, dentro casa, con gli occhi aperti. Bisogna guardare i ragazzi". Si torna al tema del controllo. "Bisogna essere sempre con gli occhi aperti, sapere chi frequentano, che attività fanno, in quali chat sono, quali siti guardano. Il controllo diventa insopportabile se agito al di fuori di ogni relazione positiva, ma diventa accettabile se all'interno di un rapporto che si costruisce nel tempo".
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