Il Policlinico di Milano è l’ospedale con il più alto numero di accessi in pronto soccorso della città, ma in proporzione è quello con il più basso numero di accessi per “acuzie psichiatriche”, i casi più acuti. Questo perché esiste un progetto di interventi intensivi per i disturbi psichiatrici acuti che riguarda pre adolescenti e adolescenti fino ai 18 anni. Si tratta di un percorso rivolto ai codici rossi o gialli.
La maggior parte delle volte i minori vengono segnalati dalle famiglie o dal ragazzo stesso nei casi di sintomi seri, a volte invece arrivano in pronto soccorso per gesti autolesivi. Le situazioni sono tutte ad alto rischio. Parliamo del pericolo concreto di fare del male a sé stessi o agli altri. I ragazzi presi in carico frequentano il centro diurno oppure un progetto ancora più intensivo che si chiama Percival, organizzato anche per rispondere con interventi domiciliari. “Due letti in pediatria sono ormai dedicati integralmente alla neuropsichiatria infantile - spiega Maria Antonella Costantino, direttore della Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza al Policlinico di Milano - con ricoveri che durano al massimo 15 giorni anche nelle situazioni più gravi”. Il Progetto intensivo segue i ragazzi per un periodo che va dai 9 ai 12 mesi, mentre il centro diurno può arrivare fino ad una frequenza di due anni.
Qui vengono coinvolti anche i genitori, ci sono i gruppi di sostegno e terapeutici e attività che aiutano la famiglia ad avere una maggiore consapevolezza su come gestire i momenti acuti.
“Tra le cause scatenanti più diffuse c’è la difficoltà ad accettare il fallimento, il giudizio - spiega ancora Costantino - Per un adolescente con un disturbo, avere una diagnosi precisa è una liberazione. Dare un nome a una malattia mentale è già il primo passo per affrontarla, senza che sia vista come una colpa”.
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