La sala teatro della scuola Ignazio Florio è gremita da centinaia di studenti di tutta la città venuti qui ad assistere alla prima di "Claudio Domino Bambino", spettacolo di Angelo Sicilia, che di Claudio era uno degli amici più cari. Uno spettacolo dei pupi che racconta alcuni momenti della vita quotidiana di un bambino come tanti, a scuola, con gli amici, a casa, la passione per il calcio e le raccomandazioni dei genitori per evitare brutti incontri in un quartiere in cui, allora come oggi, la mafia era presente.
Il silenzio avvolge il palco quando va in scena il momento conclusivo, dello spettacolo e della vita di Claudio, quello che racconta la sera in cui una moto affianca due ragazzini e dopo aver chiesto loro chi dei due fosse Claudio gli esplode un colpo d'arma da fuoco.
"Obiettivo è scardinare quel falso mito della mafia che non toccava nè i bambini nè le donne. Vorrei che fosse un'occasione per riaprire il caso, senza colpevoli dopo 37 anni" spiega Angelo Sicilia che ha cominciato il ciclo dei Pupi Antimafia nel 2002 con la storia di Peppino Impastato e ha raccontato, tra le altre, la storia di Francesca Morvillo, magistrato e moglie di Giovanni Falcone, portata in scena l'anno scorso al Tribunale dei Minorenni di Palermo.
I pupi di Angelo Sicilia raccontano Claudio con la gioia e la bellezza che appartiene ad un bambino di 11 anni. "E il coraggio - continua Angelo Sicilia - quel coraggio, di un bambino che aveva perfino allontanato degli spacciatori che un giorno si erano avvicinati alla sua scuola".
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