Nella famiglia queer di Michela Murgia ci sono il futuro marito Lorenzo Terenzi e gli altri "Fillus de anima", figli dell’anima. Accabadora, il romanzo più famoso di Michela Murgia. Si apre proprio con questa definizione. Nell’intervista rilasciata due giorni fa nel Corriere della Sera a Aldo Cazzullo Murgia ha chiarito la sua idea di famiglia. Parlando del “carcinoma renale al quarto stadio” che l’ha colpita, la scrittrice ha parlato dei suoi progetti per i “mesi che mi restano da vivere” tra cui c’èquello di comprare “una casa con dieci letti dove la mia famiglia queer può vivere insieme”. Murgia ha sottolineato la sua concezione di nucleo familiare, che sfida stereotipi, convenzioni, persino le leggi. Non si tratta di “famiglia allargata” perché la scrittrice accoglie nella sua casa romana amiche, colleghi, persone che ama e sostiene con energia inesauribile.



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