Il quadro di Joker attaccato alle pareti di quella che è probabilmente stata la sua residenza stabile negli ultimi anni. Il poster de “Il Padrino”, pillole di Viagra, pacchetti di preservativi. E poi gli abiti firmati, le scarpe costose, gli orologi da decine di migliaia di euro al polso. Ristoranti di lusso, auto nuove, spese mensili stratosferiche. Le chat con le amanti, le avances alle sue compagne di chemioterapia. Le relazioni con numerose donne. I regali agli infermieri e ai medici che lo avevano in cura. Tutti elementi che in parte raccontano Matteo Messina Denaro e che lo rendono quasi una macchietta. I cliché della mafia appesi alle pareti, la calamita del mafioso sul frigorifero. Gli adesivi di Masha e Orso. La parrucca da donna ritrovata in casa sua. Da tutto questo potrebbe sembrare un uomo mediocre, di mezza età, malato ma che cerca di godersi la vita. Ma mentre guardiamo e leggiamo tutto questo forse, anche solo per un attimo, dimentichiamo chi è e chi è stato davvero Matteo Messina Denaro.
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