L’offesa su internet equivale alla diffamazione mezzo stampa. Dare ad esempio del "bimbominkia" a qualcuno online costituisce reato per cui va punito. Ad affermarlo è la Corte di Cassazione in una recente sentenza. Il termine "bimbominkia" non si può usare sui social perché definisce una persona con un quoziente intellettivo sotto la media, spiega la Suprema corte. Oltretutto se l'epiteto viene usato in un gruppo Facebook con oltre duemila iscritti scatta il reato di diffamazione aggravata.



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