Ci sono anche le chat degli indagati al vaglio degli inquirenti che indagano sullo stupro denunciato da una ragazza di 15 anni a Reggio Emilia. Sei conversazioni sono state cancellate un’ora prima che venisse dato l’allarme al 112 da parte della sorella della vittima. Tra i messaggi scambiati in quei frangenti si legge anche: "Sta dicendo da mezz’ora che l’abbiamo stuprata". Al che un altro giovane risponde: “Siamo nella merda fino al collo". E poi suggerisce: "Mandala a casa"; e ancora: "Fra’ ma è ancora ubriaca? Fra’ ma fai qualcosa". Anche mentre il ragazzo arrestato si trovava in caserma ha poi continuato a scambiare messaggi con l’amico che si trovava con lui nell’appartamento.



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