Il comandante Gregorio de Falco la sera del 13 gennaio del 2012 era nei suoi alloggi a ridosso della capitaneria di porto di Livorno quando poco dopo le 21:45 (ora dell’impatto della Concordia - LO SPECIALE) lo chiamano dalla sala operativa per comunicargli la presenza di una nave in avaria. Pochi minuti dopo de Falco è lì insieme ai suoi uomini, una squadra di 3, e con il passare dei minuti viene a sapere che la nave da crociera non è lungo la costa livornese ma a 75 miglia, all’isola del Giglio. Che non si tratta di una normale avaria, che la nave ha imbarcato acqua e che ci sono più di 4mila persone a bordo. Un allarme anomalo, secondo de Falco, perché le notizie arrivano poco alla volta e imprecise. De Falco ricorda gli errori compiuta, le scialuppe fatte scendere dal lato sbagliato, l’ancora, le notizie sulla dinamica dell’incidente (IL NAUFRAGIO IN 25 FOTO - CHI ERANO LE VITTIME - LA NAVE PRIMA E DOPO IL DISASTRO).



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