L’ammiraglia di casa DS è un’auto raffinata, che ha come obiettivo quello di portare il lusso francese nel mondo dell’automotive. Del resto, per posizionarsi nel segmento premium, dove spopolano le tedesche, la maison francese doveva alzare l’asticella, specialmente in un mercato di nicchia come quello delle berline. Un’operazione necessaria anche per posizionare il brand sull’elettrificazione, visto che la DS9 in Italia arriverà solo ibrida plug-in.
Anche se bisognerebbe citarne uno francese, è un grande stilista italiano come Valentino a dire che “l’eleganza è l’equilibrio tra proporzioni, emozione e sorpresa” e la DS9 è un’auto molto elegante che ha tutte queste caratteristiche, con in più un forte senso del patriottismo.
Questa berlina lunga 4,93 m, larga 1,93 m e alta 1,46 ha linee armoniose e proporzionate, con il tetto molto inclinato al posteriore, in stile fastback. E riesce ad emozionare anche per il comfort che sa regalare. L’ammiraglia inaugura la piattaforma EMP2 e ha un passo, mai raggiunto prima su questo pianale, di 2,90 m che garantisce una grande abitabilità per i passeggeri posteriori.
Già esternamente sono molti i dettagli che richiamano i gioielli più preziosi. Ad esempio il frontale con la calandra a effetto diamantato tridimensionale, incorniciato dalle DS Wings, un simbolo del brand. Sul cofano poi c’è una sottile fascia metallica che parte dal parabrezza e arriva al logo DS al centro della calandra con la lavorazione guilloché Clous de Paris. Una tecnica storica degli artigiani francesi usata per gli interni di DS Automobiles che viene trasferita anche all’esterno.
Ci sono anche alcuni richiami ai fasti del passato della marca. La DS9 infatti ha le luci di direzione alle estremità del tetto nero, che richiamano i “coni” della DS del 1955. Al posteriore invece ci sono i fari cesellati con effetto a scaglie che creano un contrasto che produce un effetto tridimensionale e ai loro lati si trovano due inserti cromati, che sono un tributo agli elementi grafici della carrozzeria francese degli anni ’30. Le maniglie sulle portiere sono a scomparsa in tinta con la carrozzeria, proprio per dare fluidità e rendere tutto più armonico.
Gli interni sono un tripudio di eleganza e raffinatezza. La plancia è rivestita di pelle Nappa e la lavorazione a braccialetto di orologio delle imbottiture dei sedili confermano la cura dei dettagli. E, a proposito di orologio, quando si preme il tasto di accensione appare l’orologio B.R.M. R180, realizzato in esclusiva per la DS9 dalla Casa francese di orologeria. Una vera chicca, come i sedili posteriori, comodi almeno quanto quelli anteriori. Tutti sono riscaldati, ventilati e con la funzione massaggio, oltre ad avere i poggiatesta regolabili. Accomodandosi all’interno di questa gran turismo si ha proprio la sensazione di essere in un salotto di un hotel francese a cinque stelle dove tutto e tutti sono pronti a coccolare gli ospiti.
Due gli allestimenti disponibili: Performance Line + e Rivoli +, quest’ultimo ispirato al quartiere delle Tuileries di Parigi e con diverse tipologie di abitacolo (Opera Nero Basalto, Opera Art Rubis, Rivoli Nero Basalto, Performance Line) da scegliere al momento dell’acquisto. Abbiamo provato questo salotto su quattro ruote lungo un percorso che ci ha portato dal centro prove FCA di Balocco, ormai del gruppo Stellantis che l’ha inaugurato proprio con la DS9, fino al Lago d’Orta. La sorpresa di cui parla Valentino guidando la DS9 è stata l’agilità che ha dimostrato, nonostante le dimensioni.
DS9 è un invito a viaggiare in modo confortevole. La motorizzazione ibrida plug-in E-Tense è composta da un motore quattro cilindri turbo benzina 1.6 Pure Tech da 180 Cv e da un motore elettrico da 110 Cv, che offrono complessivamente 225 cavalli. Può percorrere fino a 50 km a in modalità elettrica pura grazie alla batteria da 11,9 kWh.
Quattro le modalità di guida: Comfort, Hybrid, Electric e Sport, si parte sempre in elettrico, a meno che non scegliate subito la modalità Sport, che è quella che vi dà maggiore vivacità di guida, anche se il DNA di quest’auto non è certo la sportività. Il cambio automatico a 8 rapporti è fluido e ben si adatta alla guida confortevole di quest’auto, che ha naturalmente anche molti sistemi di assistenza, tra cui il DS Drive Assist per una guida semi autonoma di livello 2. Durante la nostra prova e soprattutto in autostrada, abbiamo potuto apprezzare la silenziosità dell’auto, che fa registrare 50 hertz di risonanza nell’abitacolo e ha vetri acustici anteriori con 3,96 mm di spessore.
Se questo non vi basta e puntate a qualcosa di ugualmente raffinato ma con un assetto un po’ più rigido e più performante allora dovrete aspettare a settembre, quando arriverà la DS9 E-Tense 4×4 da 360 cavalli, 520 Nm di coppia e uno scatto da 0 a 100 km/h in 5,6”, con 250 km/h di velocità massima. Per questa versione la batteria è sempre agli ioni da 11,9 kWh ma al motore termico da 200 Cv si affiancano due motori elettrici, uno da 110 Cv e l’altro da 113 Cv. Ci sono inoltre tarature ad hoc per lo sterzo e per le sospensioni, freni più potenti, oltre ad un software specifico per la gestione la massimizzazione della rigenerazione di energia, che derivano direttamente dall’esperienza in Formula E di DS, che ha vinto per due anni consecutivi il Campionato a zero emissioni. Abbiamo avuto l’opportunità di provare questo modello sulla pista delle Langhe di Balocco. Trattandosi di un prototipo abbiamo dovuto essere molto delicati sull’acceleratore e abbiamo solo potuto “intuire” le potenzialità del mezzo che, indubbiamente, promette bene.
La gamma di DS9 sarà integrata, entro fine anno, anche da un altro ibrido plug-in da 250 Cv a 2 ruote motrici con un’autonomia in elettrico maggiore, mentre non è prevista la commercializzazione in Italia del motore benzina da 225 Cv. Il prezzo della DS9 da 225 Cv parte da 56.200 euro nell’allestimento Performance Line, che diventano 59.200 per la Rivoli +. Per la versione da 360 Cv si parte invece da 66.900 euro, tenendo presente che per tutti vanno tolti gli incentivi disponibili.
L'articolo DS9, la prova de Il Fatto.it – Ammiraglia ibrida alla francese – FOTO proviene da Il Fatto Quotidiano.
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