Entro domani il governo deve inviare a Bruxelles il Piano di ripresa e resilienza. Ma non tutti i nodi sono ancora stati sciolti. Tra le questioni oggetto di interlocuzione con la Ue sabato scorso c’era quella delle concessioni balneari: l’Italia è sotto procedura di infrazione per le proroghe senza gara e anche diversi Tar hanno bocciato l’articolo del decreto Rilancio che le ha rinnovate fino al 2033. Eppure nel capitolo del Pnrr dedicato alla concorrenza non c’è traccia di una volontà di riforma in quell’ambito. Ora l’ipotesi è quella di un intervento ponte, che riguarderà anche le licenze degli ambulanti che la sindaca di Roma Virginia Raggi, su indicazione dell’Antitrust, ha deciso di mettere a gara. Sullo sfondo restano i probabili ritardi a livello Ue: ieri è arrivata la notizia di un nuovo rallentamento dell’iter che porterà all’esborso dei primi anticipi, perché la Corte costituzionale finlandese ha stabilito che il parlamento di Helsinki dovrà approvare a maggioranza qualificata, e non semplice, la decisione sulle risorse proprie Ue.
Tornando al decreto proroghe, alcune parti della maggioranza vorrebbero inserire nel provvedimento il nuovo rinvio delle cartelle, che comincerebbero altrimenti ad essere recapitate ai contribuenti a partire dal 3 maggio. Non tutti però sono d’accordo. Parti del centrosinistra punterebbero infatti ad una ripresa, per quanto morbida, con un occhio di riguardo per chi ha patito di più l’effetto della pandemia. Nel decreto rientrerà poi l’estensione al 30 settembre dello smart working senza accordo sindacale, eliminando la condizionalità, per la pubblica amministrazione, che almeno il 50% del personale sia impiegato in tale modalità. Prevista anche la proroga del golden power “nei settori di rilevanza strategica” fino al 31 dicembre 2021 e la proroga dal 30 aprile al 30 settembre del periodo di validità dei documenti di riconoscimento e di identità.
Più tempo richiederà invece il nuovo decreto a sostegno di imprese e famiglie, atteso a questo punto la prossima settimana. Sui 40 miliardi di scostamento autorizzati dal Parlamento, alle aziende e partite Iva in difficoltà dovrebbero essere destinati circa 22 miliardi, con un doppio meccanismo di indennizzo: in base al fatturato, come previsto finora, o in base agli utili, novità che considererebbe anche i costi fissi sopportati dalle imprese. Il governo potrebbe prevedere entrambi, lasciando ai singoli beneficiari la scelta su quale utilizzare, nell’immediato o con tempi un po’ più lunghi.
L'articolo Recovery plan, oggi il cdm per l’approvazione finale. In arrivo norma per salvare la proroga di concessioni balneari e licenze ambulanti proviene da Il Fatto Quotidiano.
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