Liste d’attesa che si allungano negli ospedali, interventi chirurgici sospesi, malati che non riescono a curarsi. E’ questa l’eredità che ci lasciano le due ondate di pandemia da SARS-CoV-2 che hanno avuto un forte impatto sul servizio sanitario italiano.  Da uno studio del centro di ricerche in economia e management in sanità e nel sociale dell’Università Cattaneo LIUC che abbiamo potuto leggere in esclusiva emerge un quadro allarmante che ci spinge a chiederci se e come e a quale prezzo riusciremo a curarci in futuro.

Ricoveri ordinari

I ricoveri ordinari negli ospedali italiani sono diminuiti del 24,83% dal 2019 al 2020.

Le percentuali di riduzione possono essere anche molto diverse a seconda delle specialità: oncologia, trapianti e ostetricia hanno avuto cali limitati, così come pneumologia che registra gli ingressi per covid, ma altre realtà hanno subito importanti stop. Solo in Lombardia c’è stata una diminuzione generale del 40% dell’attività chirurgica con punte che per alcuni reparti hanno raggiunto il 57%

Questa situazione si è verificata principalmente per due motivi:

- Il blocco delle attività programmate negli ospedali e di molte altre nell’assistenza territoriale (per esempio lo screening) e assistenza solo ai casi urgenti in ospedale;

- La trasformazione dei blocchi operatori in terapie intensive e la riconversione di reparti in terapie semi-intensive.



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