Claudia Alivernini è l’infermiera dell’Ospedale Spallanzani che ha ricevuto per prima il vaccino contro il Covid il 27 dicembre scorso. “È stato doloroso assistere alle sconfitte che questo virus ha causato – aveva detto – ma oggi c’è la consapevolezza che è un giorno importante e decisivo. Lo dico col cuore, vacciniamoci”. Mentre Claudia diventava un simbolo di speranza, con questa sua uscita pubblica diventava anche un bersaglio degli hater legati alla galassia no vax. In poco tempo i siti che pubblicano il suo intervento vengono inondati da migliaia di insulti e commenti denigratori. Quello che ha scoperto PresaDiretta è che non si è trattato di attacchi di singoli hater, ma di un sistema organizzato di campagne di odio diffuse attraverso gruppi facebook che hanno un unico obbiettivo: lanciare attacchi programmati attraverso commenti negativi o interazioni usando i dislike. Un vero e proprio sciame d’odio organizzato, gli shitstorm. “Spesso non si percepisce l’impatto che l’odio ha sulle vittime” dice Giovanni Ziccardi, professore di informatica giuridica Università degli Studi di Milano, intervistato da Teresa Paoli. “L’odio online ha un
impatto molto superiore all’odio tradizionale, all’odio veicolato nella strada. Quello veicolato per strada decade immediatamente, si discute, si parla e magari ci si chiarisce. Mentre online è persistente”. “Inoltre – aggiunge il professore – l’odio viene spesso da soggetti sconosciuti che noi non incontreremmo mai nella nostra vita o comunque nella nostra attività quotidiana e poi l’odio spesso è di gruppo e ha un impatto molto più forte. Una delle caratteristiche più interessanti dell’odio è che l’odio è mirato”. “È mirato nel senso che io odio un soggetto in un gruppo, in un contesto, dove so che anche tutti gli altri che fanno parte di quel gruppo lo odierebbero anche loro. E quindi l’odio è anche comunità tendenzialmente, una fatta da bolle informative cioè in quel gruppo arrivano soltanto certi tipi di informazione”.

PresaDiretta con “Le strade dell’odio”, in onda lunedì 1 marzo alle 21.20 su Rai3, attraversa lo sciame di astio diffuso nel Paese, per le strade e nel web. La rabbia, il rancore, le tensioni sociali e le manifestazioni violente, l’estremismo politico, le proteste anti lockdown e il negazionismo no covid, le teorie sul complotto globale e le responsabilità delle piattaforme sul web. E poi il ruolo delle destre estreme, italiane ma non solo in questo sciame d’odio. Chi c’è davvero dietro l’aumento dell’antisemitismo sul web e nel Paese reale? Chi sono i nazisti e i suprematisti bianchi in Italia? E i seguaci del movimento estremista Qanon in Italia? PresaDiretta si è infiltrata tra loro per capire chi sono i seguaci italiani, come funziona il percorso di radicalizzazione e quali sono le azioni di contrasto che le piattaforme possono mettere in campo. Infine l’odio contro le donne, che ha riempito la rete ed è dilagato tra le mura domestiche durante il lockdown. Vox Diritti, l’Osservatorio che fotografa l’odio che viaggia nel web, quest’anno ha disegnato una mappa terribile dell’Italia: le donne sono al primo posto tra le categorie più odiate. E intanto i femminicidi, non si sono mai fermati.

“Le strade dell’odio” è un’inchiesta di Teresa Paoli, Silvia Bacci, Paola Vecchia, Luigi Mastropaolo, Pablo Castellani, Andrea Vignali.

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L'articolo Dagli insulti all’infermiera vaccinata alle teorie del complotto, l’inchiesta di PresaDiretta sulle “strade dell’odio”: “Esiste squadrismo online” proviene da Il Fatto Quotidiano.



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