C’è un video da quasi 100 mila visualizzazioni e l’inutile notizia fake gira sui social network ma anche su diversi giornali. Si tratta di una specie di teoria negazionista che mira a mostrare l’inutilità dei tamponi facendone uno a un kiwi e dimostrando che il frutto risulta “positivo” al coronavirus. Il video è fatto da tre individui in camice bianco, intenti a tamponare il kiwi. Dovrebbe far sorridere, non fosse l’ennesima notizia fuorviante e inutile, bufala nel senso più ampio del termine possiamo dire, disinformazione creata ad hoc, messa in circolazione dai sostenitori del complotto covid-19. Sul sito Butac, che è una fonte apprezzabile anti bufale, si legge chiaramente che è tutto fake: il tampone è stato fatto per analizzare il frutto? No. Ecco perché non può dare risultati in alcun modo attendibili e farlo è del tutto inutile oltre che fuorviante. Stessa spiegazione anche sul sito Bufale.net: “Qual è il senso di un tampone rapido, dal quale risulta un kiwi positivo al Covid, quando il test in questione è stato concepito dall’uomo per contesti di utilizzo completamente differenti? – si legge – Domanda da un milione di dollari, senza contare il fatto che i suddetti test non hanno mai avuto la presunzione di darci verità inconfutabili sull’uomo e sull’eventuale positività al Covid. Per noi essere umani, infatti, l’unico test accurato rimane il tampone molecolare. E questo deve essere chiaro una volta per tutte“. Sembra che non ci sia altro da aggiungere, almeno fino a quando la prossima. Intanto resta da chiedersi a che razza di punto siamo arrivati per farsi venire in mente di eseguire un tampone a un kiwi al fine di dimostrare… Un bel niente. Ma questa è un’altra storia.

L'articolo Il kiwi “positivo al covid-19”? Disinformazione (pericolosa): ecco perché proviene da Il Fatto Quotidiano.



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