Era il 1972 quando nel firmamento Mercedes si accese una nuova ed importante stella, quella della “G”, l’auto capace di districarsi in ogni situazione. Dal ’72 al ’97 rimase l’unico suv nella gamma di Stoccarda fino allo sbarco dell’ML, che con il passare del tempo ha visto cambiare la lettera M della sigla con la G.
Da un solo “astro” si passava a una piccola costellazione di vetture, tutte con la medesima genesi: la “G”, per una gamma che è cresciuta con il tempo. Oggi infatti si parte dalla “piccola” GLA e si sale con la GLB, GLC, GLE, GLS e EQC; dal citysuv all’ammiraglia, per tutti gli usi e per tutte le tasche. Nove modelli, dalle carrozzerie classic suv e coupè, due o quattro ruote motrici, motori termici da 4 a 8 cilindri benzina, diesel, idrogeno, ibrido, plug in hybrid e full electric e un listino che parte dai 37 mila fino a superare i 180 mila euro con il prezioso allestimento della G63 AMG.
Col crescere dei modelli, man mano è cresciuto anche il peso delle loro vendite su totale: si è passato in pochi anni da un 5 ad un 35 per cento, e si è scoperta anche l’elettrificazione. La sfida al mercato che oggi vede sette modelli con propulsori a benzina e diesel “con la spina”, nel 2021 virerà verso motorizzazioni ancora più rispettose dell’ambiente con la famiglia EQ, con l’arrivo in gamma dell’ EQA ed EQB in affiancamento all’attuale EQC e in attesa del monovolume EQV e di quella che sarà l’ammiraglia del domani: la EQS. Il programma “suv attack” è stato tracciato e per il 2030 la Casa di Stoccarda proporrà una gamma ancora più completa con ben 20 modelli elettrici e 25 ibridi plug-in con una quota di auto elettrificate vendute pari al 50% dell’intera produzione.
L'articolo Mercedes, la carica degli sport utility. E il futuro prossimo si chiama elettrificazione proviene da Il Fatto Quotidiano.
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