Ci sono voluti 12 anni dalla confisca definitiva, ma ora la villetta in via Molise 5 a Rozzano, a Sud di Milano, appartenente a un narcotrafficante della ‘ndrangheta che movimentava droga dal Sudamerica in Lombardia, sta riprendendo vita. Appena finito il periodo di lockdown, i membri del comitato di quartiere Molise 5 si sono messi al lavoro per realizzare nel giardino della villa un orto didattico che richiamerà gli studenti del quartiere. Questo l’obiettivo di “Un bene da coltivare”. L’avvio della riqualificazione della villa, confiscata nel 2008 e ora di proprietà del Comune di Rozzano, è stato possibile grazie al crowdfunding (che terminerà il 15 giugno sul sito produzionidalbasso.com) lanciato dall’Università Bicocca e all’appoggio di Fondazione di Comunità Milano: in appena nove giorni si sono fatti avanti 70 sostenitori e sono stati raccolti 5mila euro. Il gruppo che sta realizzando “Un bene da coltivare” è guidato da Mara Heidempergher, studentessa del corso intensivo per educatori socio-pedagogici dell’Università Bicocca, e composto dagli altri membri del Comitato Molise 5: “In Italia il tema dei beni confiscati è complesso, colpa della burocrazia. Eppure abbiamo tanti cittadini e tante associazioni che sono disposte a prendersi cura di questi beni”
L'articolo Milano, un orto per studenti nella villa tolta alla ‘ndrangheta: ‘Vuota dal 2008. Beni confiscati? Tanti progetti, ma burocrazia è complessa’ proviene da Il Fatto Quotidiano.
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