Nessun potenziamento del numero dei docenti e dei collaboratori scolastici, no alla richiesta di ridurre il numero massimo di studenti per classe, nessun concorso riservato ai direttori dei servizi generali e amministrativi facenti funzione con almeno tre anni di servizio e nessuna risorsa aggiuntiva per il rinnovo del contratto. Con queste motivazioni, all'indomani dell'approvazione in Senato del decreto Scuola, le principali sigle sindacali del settore - Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confosal, e Gilda - hanno proclamato uno sciopero per il prossimo 8 giugno, data che in molte Regioni segna quest’anno la fine delle lezioni, che a causa dell’emergenza coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE - GRAFICHE) si stanno svolgendo online da febbraio. L’incontro avuto ieri, 29 marzo, dai sindacati con il ministero dell’Istruzione ha dato, secondo le sigle, risposte “assolutamente insoddisfacenti” alle loro richieste. Contrario allo sciopero, invece, il Movimento 5 Stelle, che lo ha definito “incomprensibile e fuori luogo”.



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