La curva di morti e contagiati negli Stati Uniti continua a salire, specialmente a New York, che ha registrato 518 morti in più in 24 ore e 7.521 nuovi infetti. E così sono oltre 7 mila le vittime solo nella città della East Coast, la metà di quelle dell’intera America: le ultime 4 mila in meno di una settimana, ma per il secondo giorno consecutivo calano i ricoveri. I corpi di chi è morto per coronavirus senza essere reclamato dalla famiglia vengono sepolti in queste ore ad Hart Island, nel Bronx, zona usata da decenni come fossa comune per chi non ha parenti in grado di farsi carico del funerale. Giovedì ne sono stati interrati circa 40.

“Per New York questa pandemia è più devastante dell’11 settembre, sia in termini di morti che in termini di danni all’economia“, ha detto il governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo, sottolineando come il coronavirus abbia già ucciso più degli attentati alle Torri gemelle. Gli Stati Uniti hanno ora 466.033 casi di coronavirus e oltre 16.500 morti, secondo i dati della Johns Hopkins University. Il totale – segnala la Cnn – comprende casi provenienti da tutti i 50 Stati, dal distretto di Columbia e da altri territori degli Stati Uniti, nonché tutti i casi rimpatriati dall’estero. Intanto cresce la fronda dei repubblicani insoddisfatti dei tempi di risposta alla pandemia del presidente Donald Trump, che ha agito con misure tardive che hanno portato a oltre 16 milioni di domande di disoccupazione.

Nel mondo sono oltre 95mila le persone morte finora, 5mila solo ieri. Nello specifico, le vittime sono 95.735 a fronte di un numero complessivo di 1.602.216 casi accertati, circa un terzo dei quali (il 29%) registrati negli Stati Uniti (466.033). Nel complesso le persone guarite sono 355.079 nel mondo, ma negli Usa questa quota continua a rimanere molto bassa (25.988).

Giappone – Esteso lo stato di emergenza anche alle prefetture di Aichi e Gifu. Il governatore di Aichi, Hideaki Omura, nel corso di una conferenza stampa ha annunciato una serie di misure per contenere i contagi, chiedendo ai 7,5 milioni di cittadini della regione di restare a casa. L’annuncio segue di tre giorni lo stato di emergenza proclamato dal primo ministro Shinzo Abe per sette prefetture, compresa quella di Tokyo e Osaka, dove vive il 44,6 per cento della popolazione. Omuma aveva chiesto all’autorità centrale di includere Aichi nello stato di emergenza, ma il portavoce del governo Yoshihide Suga gli ha comunicato il rifiuto di Abe, convinto che “la situazione nelle varie province del Giappone è completamente diversa” e che quindi non sia necessario un lockdown nazionale. Lo stesso aveva fatto il governatore di Kyoto Takatoshi Nishiwaki, che avrebbe voluto mettere in stato di emergenza 2,58 milioni di cittadini. Il Giappone ha 5.530 casi confermati di coronavirus, anche se il governo del primo ministro Shinzo Abe è stato accusato di condurre un numero limitato di test per contenete la reale portata dei contagi.

L'articolo Coronavirus, oltre 95mila morti nel mondo. Negli Usa più di 460mila contagi. A New York sepolture nelle fosse comuni di Hart Island. Cuomo: “Peggio dell’11 settembre” proviene da Il Fatto Quotidiano.



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