La Procura di Agrigento ha sequestrato la Scala dei Turchi, il costone di marna bianca del litorale agrigentino -tra tratti più suggestivi della Sicilia – candidato a diventare patrimonio dell’Unesco. Il Procuratore capo Luigi Patronaggio ha iscritto anche nel registro degli indagati Ferdinando Sciabarrà, che sostiene di essere il proprietario della Scala dei Turchi. L’uomo risulta, infatti, catastalmente proprietario di una grossa parte dell’area battuta dai turisti. Il reato che gli viene contestato dalla magistratura è di occupazione di demanio pubblico.
Nei mesi scorsi, l’associazione Mareamico di Agrigento, aveva denunciato “l’eccessiva cementificazione tutto intorno” che avrebbe “modificato il normale deflusso delle acque meteoriche“. Non solo. L’associazione ha sempre denunciato spesso “l’esagerata frequentazione dei luoghi”. A dicembre la Procura di Agrigento aveva aperto un altro fascicolo di inchiesta a carico di ignori per inosservanza delle norme a tutela dei beni artistici, culturali e ambientali dopo che massi e pietre si erano staccati dal costone a causa del maltempo.
La Scala dei Turchi richiama ogni anno centinaia di migliaia di visitatori. La Capitaneria di Porto di Porto Empedocle apporrà a breve i sigilli in tutta l’area della Scala dei Turchi. Nei mesi scorsi si era parlato di un presunto accordo tra Sciabarrà e il Comune di Realmonte, ma poi non si andò avanti.
L'articolo Agrigento, sequestrata la Scala dei Turchi: indagato Ferdinando Sciabarrà, è accusato di occupazione di demanio pubblico proviene da Il Fatto Quotidiano.
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