Punta sui giovani Enrico Letta. L’ex premier e direttore dell’Istituto di Studi politici a Parigi in un’intervista a La Repubblica chiede al nuovo governo di riaprire il fascicolo Ius culturae e di abbassare l’età di voto a sedici anni: “Il mio lavoro sono i ragazzi, è a loro che bisogna pensare”. Proposte che l’ex premier giudica urgenti e facilmente approvabili in parlamento con questa maggioranza. “È un modo per dire a quei giovani che abbiamo fotografato nelle piazze, lodando i loro slogan e il loro entusiasmo: vi prendiamo sul serio e riconosciamo che esiste un problema di sottorappresentazione delle vostre idee, dei vostri interessi. Il momento è ora, non si aspetti per ottenere di più”.

Per Letta ora il premier Giuseppe Conte si gioca il tutto per tutto: “Fare bene con questo governo è nel suo interesse, non ha un terzo tempo da giocare. L’anno trascorso gli è valso come apprendistato. Ha capito che Matteo Salvini stava portando il Paese a sbattere”. E poi suggerisce: “Adesso bisogna accelerare sul green new deal, coniugarlo con la lotta alle diseguaglianze, non permettere che il ministro Sergio Costa metta la faccia su un testo vuoto. Aspettare magari, ma fare bene il decreto sul climate change, d’intesa con Bruxelles. Sono anche d’accordo con la lotta al contante: basta con la palla delle vecchiette che non sanno andare al bancomat”. E ancora: “Soprattutto serve una nuova legge elettorale che dia diritto di tribuna alle minoranze. Non un maggioritario all’inglese o alla francese. Quella giusta è il Mattarellum, i collegi con una quota proporzionale. Aggiungerei la sfiducia costruttiva: un governo casca perché ce n’è un altro pronto, sennò si va al voto. E secondo me le legislature dovrebbero essere più brevi, di tre, quattro anni”.

A La Repubblica poi promuove a pieni voti l’inizio al Viminale di Luciana Lamorgese: “Ha cominciato con il piede giusto. Il vertice di Malta è un passo avanti importante, ma non è la soluzione finale. Sull’immigrazione non ci si può nascondere, servono risposte strutturali. E occorre un trattato con i Paesi volenterosi, lasciando fuori quelli di Visegrad, e applicando regole chiarissime: voto a maggioranza e automatismi in tutte le scelte, a partire dalla redistribuzione”. Mentre boccia la scelta politica di Matteo Renzi: “Penso sia stato un errore per il modo e per i tempi, oltre che per la sostanza. Il Pd ha fatto un’operazione enorme costruendo il governo, aveva suscitato ammirazione in Europa, ma quella mossa ha fatto sì che pensassero: ‘Sono sempre gli stessi’. È una piccola mina messa sotto l’esecutivo, ma non penso abbia interesse a farlo cadere”.

L'articolo Enrico Letta, chiede al nuovo governo lo Ius culturae e l’età di voto a 16 anni: “Bisogna pensare ai ragazzi” proviene da Il Fatto Quotidiano.



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