Terza notte sulla Mare Jonio per i 34 naufraghi rimasti sulla nave dopo il trasbordo di 64 tra malati, donne e bambini. Venerdì è stata eseguita una ispezione dei medici del ministero della Salute per verificare le condizioni delle persone a bordo. La ong Mediterranea Saving Humans però ribadisce il rischio di “emergenza igienico-sanitaria” a bordo. La nave si trova a 13 miglia da Lampedusa, al limite delle acque territoriali, visto che persiste il divieto di sbarco firmato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini e controfirmato dai suoi colleghi Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli, mentre proprio sui decreti sicurezza voluti dal leader leghista si discute durante la formazione del nuovo governo.

Dei 98 migranti soccorsi mercoledì scorso su un gommone alla deriva a 70 miglia dalle coste libiche ne restano ancora a bordo 34, dopo lo sbarco concesso nella notte tra giovedì e venerdì. Le persone ancora sulla nave si trovano in condizioni insostenibili, spiega la ong. In particolare, la denuncia di Mediterranea riguarda la mancanza di acqua destinata a uso igienico e alle altre necessità di bordo e la presenza a bordo di rifiuti derivanti dal salvataggio e dalla permanenza dei naufraghi (come i vestiti impregnati di benzina): “Il rischio di malattie è aggravato dalla mancanza d’acqua, con conseguenti possibili danni per la salute di naufraghi ed equipaggio”, dice la ong.

Motovedette di Guardia costiera e Guardia di finanza si danno il cambio vicino alla Mare Jonio per fornire assistenza in caso di necessità. Nel pomeriggio di venerdì c’è stata la visita a bordo dell’armatore Alessandro Metz e dell’eurodeputato e medico Pietro Bartolo, che hanno portato provviste e verificato le condizioni di naufraghi ed equipaggio. Nel frattempo, il Garante dei detenuti, Mauro Palma, ha scritto al premier Giuseppe Conte sollecitando una soluzione ed esprimendo “sgomento nel vedere le immagini dello sbarco di bambini”. “Dal 28 agosto le 98 persone soccorse nel Mediterraneo centrale si sono trovate sotto la completa e diretta responsabilità dell’Italia, Stato di bandiera del vascello, e, quindi, sotto la giurisdizione del nostro Paese, titolare in via esclusiva della vicenda. Una situazione che non può e non deve ulteriormente protrarsi”, ha aggiunto Palma. Si rivolge a Conte anche un gruppo di ong, dall’Arci ad Amnesty, per chiedere lo sbarco.

L'articolo Mare Jonio, terza notte sulla nave per i 34 naufraghi rimasti a bordo: “Rischio emergenza igienico-sanitaria” proviene da Il Fatto Quotidiano.



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