Sono saliti intorno alle otto sulla Torre littoria, in pieno centro a Torino, dove hanno lavorato per mesi senza esser stati pagati. Arrivati all’ottavo piano hanno esposto due striscioni chiedendo i soldi arretrati. Così 13 operai edili della Eco Building hanno cercato di attirare l’attenzione su di loro e ci sono riusciti. Dopo ore a quell’altezza, passate a volte a bordo del cornicione, sono scesi alle 14.30 per andare verso la prefettura dopo avevano ottenuto un incontro con i rappresentanti della prefettura, della Reale Immobili (proprietaria dell’edificio), il curatore fallimentare di un’azienda del consorzio che ha subappaltato i lavori e i rappresentanti di Fillea Cgil e Filca Cisl. “La ditta deve incassare dal consorzio due fatture per un totale di circa 100mila euro – spiegano Daniel Lefter della Fillea Cgil e Gerlando Castelli della Filca Cisl -. Per questa ragione la ditta non può pagare i lavoratori”. La Reale Immobili spiega che il pagamento potrà avvenire dopo aver ottenuto dal consorzio i documenti necessari per valutare le lavorazioni eseguite e dopo i conteggi del curatore fallimentare. “Bisogna riuscire a scavallare questa situazione burocratica affinché i lavoratori siano pagati per ciò che hanno fatto”, prosegue Castelli.

L'articolo Torino, operai sul tetto del grattacielo per protesta: “Abbiamo lavorato, ma non siamo stati pagati” proviene da Il Fatto Quotidiano.



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