Comincia oggi alla Camera la discussione sulla legittima difesa. Il ddl è uno dei provvedimenti simbolo della Lega che vorrebbe arrivare a farla diventare legge entro fine mese. Dopo il via libera del Senato il 24 ottobre scorso, infatti, il Carroccio punta a un’approvazione in blocco da parte di Montecitorio, senza cioè modificare nulla della norma uscita da Palazzo Madama. “Accordo è chiuso con i Cinque Stelle sulla legittima difesa: entro marzo sarà legge. Su questo non ho dubbi”, ha detto ieri Matteo Salvini, che sarò in aula per l’inizio della discussione alle ore 14. “Ci sarò anch’io – dice – perché voglio ringraziare il Parlamento che risponde a una richiesta di giustizia”.
Il percorso al Senato – La legge era arrivata a Montecitorio la settimana scorsa ma Lega e M5s avevano deciso di rinviare di una settimana l’esame. Più spedito il percorso a Palazzo Madama, dove la legge era stata approvata da un una maggioranza allargata di 195 sì: oltre ai partiti di governo, M5s e Lega, il via libera è arrivato anche da Forza Italia e Fratelli d’Italia. Nella votazione finale si erano espressi in modo contrario i partiti d’opposizione di centrosinistra, Pd e Liberi e Uguali. “Sarà il far west”, era stato il commentio del capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci. Tuttavia l’accelerazione del disegno di legge era stata possibile non solo per via del ritiro di una manciata di emendamenti dei Cinquestelle, ma soprattutto per il voto favorevole del Partito democratico all’articolo 2 della legge che esclude la punibilità di “chi ha agito per la salvaguardia della propria o altrui incolumità in condizioni di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto”. Con il sì a questo articolo è caduta una “vera” opposizione al testo. “Negli ultimi mesi della scorsa legislatura – spiegava l’ex presidente del Senato Piero Grasso, tra i senatori che più si sono battuti contro la riforma – il Pd rincorse la destra sia bloccando lo ius soli sia approvando alla Camera una modifica della legge sulla legittima difesa che prevedeva il ‘turbamento notturno‘. La strategia non ha portato grandi risultati, ma ha creato precedenti difficili da superare. Lo dimostra il sorprendente voto a favore dell’articolo 2 nell’aula del Senato. Pur di non sconfessare il precedente hanno legittimato il testo della Lega che, a mio avviso, crea enormi danni culturali e normativi“.
Il voto a favore del Pd – La decisione dei democratici di non contrastare più di tanto il progetto di legge (e cavallo di battaglia) della Lega dipende in particolare dal precedente della legge approvata alla Camera nel 2017 – poi fermata al Senato – firmata da David Ermini, ex parlamentare e responsabile Giustizia del Pd e nel frattempo diventato vicepresidente del Csm. La proposta di Ermini parlava appunto di “turbamento” psichico se l’aggressione avveniva di notte. La Lega allora votò contro, ma oggi è un “precedente”, visto che l’articolo 2 del provvedimento ora al Senato parla proprio di turbamento come giustificazione della legittima difesa. “Se un ladro entra in un appartamento – sostenne Ermini durante il dibattito a Montecitorio dell’epoca – il padrone non deve sapere per forza se è armato o meno, perché già la violazione del domicilio può creare di per sé un turbamento tale da far ritenere all’aggredito di essere legittimato a difendersi con un’arma. Quindi non può essere incriminato”. La proposta di legge Ermini subì un’accelerazione dopo la rapina di Budrio (quella di “Igor il russo”), ma non fu mai approvata in via definitiva.
Le proteste dei magistrati – La legge approvata dal Senato che non è piaciuta ai magistrati. La legittima difesa è “una riforma ‘manifesto’, con gravissime implicazioni sul piano culturale come su quello giuridico”, ha detto nei giorni scorsi Maria Rosaria Guglielmi, segretaria di Magistratura democratica, all’apertura del XXII Congresso della corrente delle toghe di sinistra a Roma. “Le decisioni sulla durata delle pena spettano solo alla magistratura. Noi abbiamo molto chiaro il perimetro della nostra azione e non lo vogliamo superare. Ma reagiamo se viene invaso. Le decisioni sulla modalità e sulla durata della pena spettano solo alla magistratura non al ministro dell’Interno”, ha detto il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Francesco Minisci. Critiche lanciate nei giorni in cui Salvini era andato a visitare in carcere Angelo Peveri, l’imprenditore condannato per tentato omicidio di un ladro. “Parole gravi, non spetta a un magistrato dire quale legge bisogna fare e non fare. Altrimenti si candidi”, era stata la replica del ministro dell’Interno.
Le novità – La legge sulla legittima difesa approvata dal Senato prevede poi che nei casi di legittima difesa domiciliare si considera “sempre” sussistente il rapporto di proporzionalità tra la difesa e l’offesa. “Chi compie un atto per respingere l’intrusione posta in essere”, recita la legge “agisce sempre in stato di legittima difesa”. In questo caso i sì sono arrivati solo la Lega, M5s, Forza Italia e Fratellid’Italia. Il nuovo testo, poi, esclude la sospensione condizionale della pena chi si è reso responsabile di furto in appartamento se prima non risarcisce la vittima.
COSA PREVEDE LA LEGGE
Proporzionalità – Nei casi di legittima difesa domiciliare si considera “sempre” sussistente il rapporto di proporzionalità tra la difesa e l’offesa. Inoltre si considera “sempre in stato
di legittima difesa” chi, all’interno del domicilio (o nel negozio o nello studio professionale), respinge l’intrusione da parte di una o più persone “posta in essere con violenza o
minaccia di uso di armi o di altri mezzi di coazione fisica”.
Grave turbamento-Il testo, affrontando i casi di eccesso colposo di legittima difesa, esclude la punibilità di chi ha agito per la salvaguardia della propria o altrui incolumità “in condizioni di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto”.
Niente azione civile risarcitoria – Si interviene anche sul Codice Civile escludendo la possibilità che chi è uscito assolto in sede penale dal reato di eccesso di legittima difesa, sia obbligato a rimborsare il danno causato dal fatto.
Gratuito patrocinio – Viene esteso a favore della persona nei cui confronti sia stata disposta l’archiviazione o il proscioglimento o il non luogo a procedere per fatti commessi in condizioni di legittima difesa o di eccesso colposo. Lo Stato può però rifarsi delle spese anticipate se, una volta riaperte le indagini, la persona sia poi condannata in via definitiva.
Violazione di domicilio – E’ elevata da sei mesi a un anno nel minimo e da tre a quattro anni nel massimo la pena detentiva per questo reato. Nel caso in cui la violazione è commessa con
violenza su cose o persone, ovvero se il colpevole è palesemente armato, l’attuale pena da uno a cinque anni è innalzata da due a sei anni.
Furto o scippo – Per questi delitti la pena detentiva è inasprita nel minimo dagli attuali tre anni a quattro anni e nel massimo dagli attuali sei anni a sette anni.
Rapina – La pena della reclusione è elevata da 4 a 5 anni nel minimo, mentre resta fermo il massimo fissato a 10 anni. Sanzioni maggiori anche per le ipotesi aggravate e pluriaggravate.
L'articolo Legittima difesa, la legge alla Camera. Salvini in aula: “Accordo chiuso con M5s. Sarà approvata entro marzo” proviene da Il Fatto Quotidiano.
from Il Fatto Quotidiano https://ift.tt/2EOHl5W
via IFTTT https://ift.tt/eA8V8J
Post A Comment:
0 comments so far,add yours