Non solo soci, ma anche clienti, cassieri, scaffalisti e magazzinieri. A Bologna ha aperto le porte “Camilla“, il primo supermercato autogestito d’Italia: oltre a essere titolari del negozio versando una quota di 125 euro, i soci (al momento 400) si impegnano a dedicare, una volta al mese, tre ore del proprio tempo per la gestione della struttura, in cambio della possibilità di fare i propri acquisti all’interno. Nato dalla fusione di un’associazione bolognese che riunisce i produttori biologici a km zero, Campi Aperti, con un gruppo di acquisto solidale “Alchemilla”, Camilla è un emporio di comunità che promuove l’agricoltura contadina come alternativa a quella industriale: “Il nostro sogno è quello di riuscire a ricostruire delle filiere di cibo che siano brevi e, soprattutto, trasparenti”, spiegano i soci. I prodotti in vendita provengono da fornitori selezionati secondo criteri di sostenibilità, rispetto del lavoro, qualità, mentre i “prezzi vengono abbassati al minimo, perché devono coprire solo i costi di gestione, mano a mano che il numero di soci crescerà, i costi diminuiranno” . Lontana dalle logiche della grande distribuzione e promotrice del “mangiar sano”, questa “piccola impresa collettiva” ha il suo modello ispiratore a New York, a Brooklyn, dove 40 anni fa nacque la cooperativa di Park Slope che oggi conta più di 17mila soci. “Siamo consumatori, ma possiamo anche essere attori del cambiamento”.
L'articolo Bologna, apre il primo supermercato autogestito: “Soci? Clienti e cassieri. Qui prodotti esclusi da grande distribuzione” proviene da Il Fatto Quotidiano.
from Il Fatto Quotidiano http://bit.ly/2F1oJkA
via IFTTT https://ift.tt/eA8V8J
Post A Comment:
0 comments so far,add yours