di Stella Saccà

Alina è partita da Botosani, Romania, alle 19.40 di un giovedì. È arrivata a Vittoria, Sicilia, Italia, alle 15.25 del lunedì successivo. Quattro giorni di viaggio accanto a Nicolae, suo figlio di cinque anni. È vedova Alina, suo marito Dimitri si è tolto la vita a Vorona, un comune del distretto di Botosani, dove lavorava. Alina ha scelto l’Italia non perché tutte scelgono l’Italia ma perché in Italia c’è sua cugina Rodica. Lei è al Nord, dove fa freddo ma non tanto come in Romania. Accudisce un vecchio in provincia di Alessandria. Ma i figli non li vede perché sono rimasti a Iasi, non può portarli a vivere con il vecchio. Ma Alina vuole stare con Nicolae, allora Rodica le parla di Ivona, che i figli ce li ha con sé. Lei lavora al Sud, al caldo, al caldo insopportabile delle serre. Ivona dorme con i suoi figli. Guadagna dieci euro al giorno, un giorno che dura più di 24 ore, ma la notte dorme abbracciata a Marius ed Elena. E Alina dormirà con Nicolae.

Alina è arrivata di lunedí, ma non conta perché qui i giorni non contano, non perché si lavora sempre, senza giorno di riposo, ma perché qui i giorni sono tutti uguali. Ma quello che conta per Alina è la notte, la notte in cui può dormire abbracciata a Nicolae, anche se fa caldo, tanto caldo, quel caldo che non fa venire voglia di dormire abbracciati a qualcuno, a meno che non hai al mondo solo tuo figlio, a meno che per lui non accetti di lavorare tutto il giorno, raccogliendo pomodori, su e giù con la schiena che fa male, con il sudore che ti cola dal viso alle cosce, che ti fa dormire senza infissi, che per fare i bisogni devi uscire fuori dal rudere perché il bagno, dentro, non c’è.

Alina cerca Ivona, vuole conoscerla, ma un’altra ragazza, rumena anche lei, perché lì sono tutte rumene, le ha detto che lei la conosce Ivona, ma che non c’è. Che è tornata a Iasi, perché deve fare sparire il bambino. Alina non capisce. Ma poi, quando le gocce di sudore smettono di farle il solletico e non scorrono più, perché non fa più così caldo e Nicolae deve andare a scuola, capisce quale bambino Ivona è andata a far sparire in Romania. Perché il padrone accompagna Nicolae a scuola ma lei deve essere gentile con lui, sempre. Sono tutte gentili le rumene che lavorano nelle serre di Vittoria. Sono tutte fertili le rumene che lavorano nelle terre di Vittoria, ancora più fertili delle terre che rovinano loro le mani e le unghie, che quando sono partite non erano mica così. Erano come quelle di Rodica, che lei quando il vecchio dorme si mette lo smalto. E il giovedì lo mette anche ad Ana, Carla e Adelina.

Nicolae va a scuola, Alina e Nicolae dormono insieme, Alina è gentile con il padrone. L’estate di più perché il padrone, d’estate, dorme in campagna. Un’amica di Alina è stata così gentile con il signore che ora dorme a casa sua, in campagna, non in paese. Ma il bagno è dentro casa. Anche se al piano di sotto. Dice che il signore lascerà la moglie per lei, così l’inverno potrà dormire in paese con lui, perché in campagna, l’inverno, fa freddo. Alina ogni tanto è anche felice. Per esempio quando un giorno ha scoperto che era domenica, è stata felice. Lo ha scoperto perché in paese c’era la messa. Poi, alla fine della messa, la moglie di un padrone è corsa in campagna e ha picchiato un’amica di Alina, anche lei dipendente del marito. E mentre la picchiava le gridava “puttana”, perché lavora mezza nuda per provocare il marito. Però Alina è felice comunque. Da tanto non sapeva quando era domenica e la domenica le piace, perché la domenica, a Botosani, ci si veste eleganti. Ma è felice anche in Italia Alina. Non di giorno, di giorno no… La notte, tutte le notti. Perché Alina la notte dorme con Nicolae.

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L'articolo Vi racconto di Alina, che di giorno raccoglie pomodori pur di dormire abbracciata a suo figlio proviene da Il Fatto Quotidiano.



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