“La vera sicurezza si realizza, con efficacia, preservando e garantendo i valori positivi della convivenza”. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo quarto messaggio di fine anno ha parlato del bisogno di sicurezza del Paese, ma anche dell’importanza di ritrovare compattezza come comunità e il bisogno di ritrovare la fiducia. “Sicurezza è anche lavoro, istruzione, più equa distribuzione delle opportunità per i giovani, attenzione per gli anziani, serenità per i pensionati dopo una vita di lavoro: tutto questo si realizza più facilmente superando i conflitti e sostenendosi l’un l’altro”. Quindi come prima cosa ha ricordato là dove manca la sicurezza: “La domanda di sicurezza è particolarmente forte in alcune aree del Paese, dove la prepotenza delle mafie si fa sentire più pesantemente. E in molte periferie urbane dove il degrado favorisce il diffondersi della criminalità. Non sono ammissibili zone franche dove la legge non è osservata e si ha talvolta l’impressione di istituzioni inadeguate, con cittadini che si sentono soli e indifesi”.
Mattarella ha anche parlato della tassa sul terzo settore, inserita nella legge di Bilancio e che tanto ha fatto discutere nei giorni scorsi: “Vanne evitate ‘tasse sulla bontà’. Le realtà del Terzo Settore, del No profit rappresentano una rete preziosa di solidarietà”, “hanno ben chiara la pari dignità di ogni persona e meritano maggiore sostegno da parte delle istituzioni, anche perché, sovente, suppliscono a lacune o a ritardi dello Stato negli interventi in aiuto dei più deboli, degli emarginati, di anziani soli, di famiglie in difficoltà, di senzatetto. Anche per questo vanno evitate ‘tasse sulla bontà'”. Proprio della Manovra ha detto: “Ieri sera ho promulgato la legge di bilancio nei termini utili a evitare l’esercizio provvisorio, pur se approvata in via definitiva dal Parlamento soltanto da poche ore. Avere scongiurato la apertura di una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea per il mancato rispetto di norme liberamente sottoscritte è un elemento che rafforza la fiducia e conferisce stabilità”.
“È l’immagine dell’Italia positiva, che deve prevalere. Il modello di vita dell’Italia non può essere – e non sarà mai – quello degli ultras violenti degli stadi di calcio, estremisti travestiti da tifosi”, dice Sergio Mattarella nel messaggio di fine anno. “Alimentano focolai di odio settario, di discriminazione, di teppismo – prosegue -. Fenomeni che i pubblici poteri e le società di calcio hanno il dovere di contrastare e debellare. Lo sport è un’altra cosa”.
“Quel che ho ascoltato” dagli italiani, “esprime, soprattutto, l’esigenza di sentirsi e di riconoscersi come una comunità di vita. La vicinanza e l’affetto che avverto sovente, li interpreto come il bisogno di unità, raffigurata da chi rappresenta la Repubblica che è il nostro comune destino. Sentirsi “comunità” – aggiunge – significa condividere valori, prospettive, diritti e doveri. Significa “pensarsi” dentro un futuro comune, da costruire insieme”.
“Molte sono le questioni che dobbiamo risolvere. La mancanza di lavoro che si mantiene a livelli intollerabili. L’alto debito pubblico che penalizza lo Stato e i cittadini e pone una pesante ipoteca sul futuro dei giovani. La capacità competitiva del nostro sistema produttivo che si è ridotta. Le carenze e il deterioramento di infrastrutture. Le ferite del nostro territorio. Dobbiamo aver fiducia in un cammino positivo. Ma non ci sono ricette miracolistiche. Soltanto il lavoro tenace, coerente, lungimirante produce risultati concreti. Un lavoro approfondito, che richiede competenza e che costa fatica e impegno. Traguardi consistenti sono stati raggiunti nel tempo. Frutto del lavoro e dell’ingegno di intere generazioni che ci hanno preceduto”.
o il Capo dello Stato si era rivolto all’Italia che si preparava ad andare alle urne: “I partiti hanno il dovere di programmi realistici”, aveva detto. E aveva anche ricordato la generazione che per prima avrebbe votato alle urne: “Ho fiducia nella partecipazione dei giovani nati nel 1999 che voteranno per la prima volta”. Quindi aveva chiuso parlando della Costituzione, suo unico strumento e “cassetta degli attrezzi” per “rendere più giusta e sostenibile la nuova stagione che si apre”.
#Quirinale: questa sera alle ore 20.30 il tradizionale #discorso di fine anno del Presidente #Mattarella a reti unificate pic.twitter.com/tmVgKmGVB8
— Quirinale (@Quirinale) December 31, 2018
L'articolo Mattarella, il discorso di fine anno: “La vera sicurezza si realizza se garantiti valori della convivenza. No a zone franche di illegalità” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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