La Lega va all’attacco dell’ecotassa. Un emendamento alla manovra del Carroccio propone lo stop non solo all’imposta sulle auto più inquinanti ma anche agli incentivi per i veicoli ecologici. Con il sottosegretario all’Economia, Massimo Garavaglia, che nel frattempo smentisce la posizione della sua parigrado in quota M5s, Laura Castelli, e ribalta la posizione del governo: “Come esecutivo diciamo no a qualsiasi nuova tassa, sulle auto come su altro. Se gli amici del M5s trovano altre coperture per gli incentivi siamo ben contenti”.
L’ecotassa, inserita con un emendamento firmato dalla stessa Lega alla manovra in commissione Bilancio alla Camera, era già destinata a essere modificata in Senato. Così come approvata a Montecitorio, la norma riguarda infatti anche molte delle utilitarie più vendute in Italia nel 2018. “La cambieremo al Senato”, prometteva Luigi Di Maio. Mentre Matteo Salvini già dettava la linea: “Sono contrario”. “E’ nel programma”, aveva però sottolineato la sottosegretaria Castelli, aggiungendo che la “volontà politica del governo è tenerla“. Una settimana dopo è arrivata la smentita di Garavaglia.
Ma l’emendamento firmato dal capogruppo della Lega in Senato, Massimiliano Romeo, smentisce anche le ultime dichiarazioni del vicepremier Di Maio, perché spazza via non solo la tassa sulle auto inquinanti ma pure gli incentivi per chi vuole comprare un veicolo elettrico, a metano o ibrido. Una modifica, firmata da tutto il gruppo, che avrebbe tra l’altro un costo di 156 milioni di euro l’anno per il periodo 2019-2021.
Venerdì mattina, ospite a Mattino Cinque, Di Maio rimarcava la necessità di “una rivoluzione della mobilità” perché “ci sono città ostaggio dell’inquinamento“. Una politica che peraltro la Lega porta avanti nelle sue due Regioni simbolo: Lombardia e Veneto. Le amministrazioni a guida Carroccio hanno infatti firmato il “Nuovo accordo per la qualità dell’aria nel bacino padano”. Un pacchetto che a partire da ottobre ha fatto scattare limitazioni alla circolazione per le auto con motorizzazioni benzina e diesel più vecchie, dunque più inquinanti.
aveva tracciato un’altra strada: “Non ci sarà nessuna tassa sull’auto delle famiglie degli italiani né nuove né in uso. Sarà solo un ecobonus sulle auto elettriche, ibride e a metano“. Oltre a confermare gli incentivi, il vicepremier M5s suggeriva quindi di modificare le soglie per stangare solamente chi acquista auto di lusso inquinanti, salvando invece le utilitarie.
Infatti, come ha spiegato l’analisi di Fabio Amato su ilfattoquotidiano.it, un’alternativa esiste. Per salvare le auto “delle famiglie”, il governo potrebbe alzare il limite di CO2 g/km emessi a partire dal quale scatta l’imposta e riformare il superbollo reinserito dal governo Monti, legandolo non solo alla potenza, ma al rapporto tra lusso e inquinamento. Hai i soldi per comprare una Porsche? Di certo li hai anche per una Tesla. Non vuoi la Tesla? Prendi la Porsche ma paghi molto di più a parità di Kw.
Ad approvare la nuova posizione della Lega è Giorgia Meloni, in vista a Pomigliano d’Arco allo stabilimento di Fca che aveva minacciato di ritirare il piano di investimenti da 5 miliardi di euro annunciati per l’Italia in caso di approvazione dell’ecotassa. “Fratelli d’Italia è impegnata in una lotta senza quartiere contro questa follia dell’ecotassa, tipica del Movimento 5 stelle che quando parla di lavoro non sa di cosa parla”, ha detto Meloni in un video pubblicato su Facebook.
L'articolo Manovra, Lega all’attacco dell’ecotassa. Garavaglia: “Governo dice no”. Modifica per togliere anche gli incentivi al green proviene da Il Fatto Quotidiano.
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