L‘Istat ha rivisto al ribasso il dato sul pil del terzo trimestre: la stagnazione emersa dalle prime stime diventa un calo dello 0,1%. Si tratta del dato peggiore dal secondo trimestre 2014. Non si può parlare di recessione, perché quella definizione si applica quando la discesa continua per almeno tre trimestri. Ma resta il fatto che la frenata è conclamata. La variazione acquisita per il 2018 è pari a +0,9% contro l’1% della precedente rilevazione. Il governo prevede per l’anno in corso una crescita dell’1,2%.

I consumi finali nazionali nel periodo sono diminuiti dello 0,1% sul trimestre precedente e sono aumentati dello 0,3% rispetto allo stesso periodo del 2017. Gli investimenti fissi lordi sono diminuiti dell’1,1% su base congiunturale mentre sono aumentati del 2,5% su base annua. Le importazioni sono aumentate dello 0,8% su base congiunturale e del 2,4% su base annua mentre le esportazioni hanno registrato rispettivamente un +1,1% e aumento dell’1,3%.

L'articolo Crescita, Istat rivede al ribasso il dato sul terzo trimestre: “Pil a -0,1%”. E’ il dato peggiore dal giugno 2014 proviene da Il Fatto Quotidiano.



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