Una “marcia della morte” quella dei soldati nazisti che dopo la strage di Sant’Anna di Stazzema hanno fatto terra bruciata nel Bolognese, arrivando al comune di Marzabotto: tra il 29 settembre e il 5 ottobre del 1944 le SS trucidarono circa 770 civili, oltre 200 dei quali erano bambini. E in occasione del 74° anniversario delle atrocità naziste, il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi ha incontrato il suo omologo tedesco Heiko Maas proprio nel luogo simbolo dell’eccidio. Dalla Farnesina fanno sapere che l’incontro è un omaggio alla coscienza collettiva italiana, tedesca ed europea, oltre che un’occasione per ribadire il comune impegno a rendere l’Unione Europea più comprensibile e vicina ai cittadini. “Mai più fascismi”, ha dichiarato Maas nel suo intervento. Alla commemorazione erano presenti anche il presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e il sindaco di Marzabotto Romano Franchi, che dal palco denuncia: “Risultano sdoganati solo per mero calcolo elettorale movimenti razzisti e xenofobi: non dobbiamo arretrare di un millimetro”.

“Il massacro di Marzabotto è considerato il peggior crimine di guerra sul territorio italiano – ha detto il ministro tedesco -. Parlare qui, 74 anni dopo, come ministro tedesco mi riempie di dolore e vergogna“. Degli innocenti morti per mano nazifascista, Maas ha dichiarato che “si tratta di crimini commessi da tedeschi che ancora oggi ci lasciano senza fiato per la loro efferatezza e crudeltà: 770 persone uccise che non dimenticheremo mai”. E continua il suo intervento ricordando che “non è scontato che un ministro degli Esteri tedesco possa essere qui dove i miei connazionali hanno portato morte”, così come “è tutt’altro che scontato che dolore e vendetta abbiano ceduto il passo alla pace e all’amicizia: è un dono prezioso che dobbiamo conservare e preservare”.

Sugli stessi toni si è tenuto il ministro Moavero, che ha sostenuto la necessità di “tenere presente la memoria e capire e leggere il vero significato dell’Europa oggi e in questi anni, grazie alla Ue e alla lungimiranza degli uomini che seppero mettersi attorno a un tavolo e anziché coltivare sterili sentimenti di rivincita hanno condiviso un sentimento di collaborazione per il futuro”. Quelli delle guerre, della prima parte del Novecento ma anche del conflitto nei Balcani negli anni Novanta “sono dei fantasmi che possono risvegliarsi, non sono chiusi sui libri di storia: sentimenti di xenofobia, rivalità, dispute sono pericolosi perché possono risvegliare fantasmi che vorremmo chiudere nei libri della storia”.

Intervenuto anche il presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini che ha ricordato come “la democrazia, i diritti della persona e i principi di libertà e giustizia” non possono essere cancellati “da alcun regime dittatoriale” nel nome di “logiche di prevaricazione e discriminazione”. Secondo Bonaccini “la convivenza fra gli uomini e i popoli è la sola strada percorribile, la sola forma di comunità praticabile”. Ma secondo il sindaco di Marzabotto, Romano Franchi, la sola memoria del dramma non è sufficiente. “Serve una memoria attiva” ha sostenuto Franchi dal palco. “La democrazia si deve fondare sui valori dell’antifascismo” in un periodo storico in cui “una destra senza scrupoli diffonde la paura” ha concluso il primo cittadino, invitando la popolazione a “non arretrare di un millimetro”.

L'articolo Marzabotto, ministri degli Esteri di Italia e Germania insieme per ricordare le stragi naziste: “Grande vergogna” proviene da Il Fatto Quotidiano.



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