Grazie al Bonus ristrutturazione, messo a punto dal Governo e confermato anche per tutto il 2018, pensare a un restyling di alcuni spazi della propria casa oggi è più semplice, come spiega un articolo pubblicato di recente su Immobiliare.it.
Le detrazioni fiscali e le agevolazioni previste possono ad esempio rappresentare un’ottima “scusa” per rinnovare e ammodernare il bagno.

Prima di tutto, però, è necessario fare una distinzione: si può infatti optare per un semplice restyling, ovvero la sostituzione dei sanitari e la tinteggiatura delle pareti, oppure dare il via a lavori di rifacimento totale che chiamano in causa interventi sugli impianti. Nel primo caso si tratta di manutenzione ordinaria che rientra nell’ambito di attività di Edilizia libera. Non avrete quindi bisogno di richiedere un’autorizzazione.
Nel secondo caso, ovvero se pensate di intervenire sugli impianti, si parla di “manutenzione straordinaria” ed è quindi necessaria la cosiddetta Cila (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata).

Per quanto riguarda le agevolazioni, l’intervento di manutenzione straordinaria beneficia del Bonus ristrutturazione del 50%: si potrà cioè detrarre dall’Irpef la metà della somma spesa per l’intervento fino a un massimo di 96mila euro.
La semplice sostituzione dei sanitari, senza intervenire sull’impianto, non è invece detraibile, a meno che non sia integrata o correlata a interventi maggiori per i quali entrano in gioco le detrazioni.
In tutti i casi, comunque, la ristrutturazione del bagno deve garantire il rispetto dei requisiti igienico-sanitari (contenuti nel decreto ministeriale del 5 luglio 1975) e rispettare i requisiti previsti dal Regolamento edilizio del rispettivo Comune.

L'articolo Come ristrutturare il bagno con le agevolazioni fiscali proviene da Il Fatto Quotidiano.



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