Seguo il Movimento 5 Stelle da molti anni. Ho fatto diversi incontri con esponenti di rilievo sia regionali che nazionali. Sono stato aiutato in diverse battaglie sulla sanità regionale e nazionale. Mi pareva, essendo convinto che solo da dentro si possono cambiare le cose dopo 15 anni di lotte in solitario, giunto il momento di chiedere, senza necessità di iscriversi, di poter partecipare alle elezioni politiche nell’uninominale per le mie competenze in sanità.

Nessuno mi ha risposto. Evidentemente nessuno ha pensato che le mie idee fossero rilevanti.

Così devo convincermi che non interessano a nessuno le mie idee su un nuovo tipo di controllo sanitario sui pazienti e non sulle cartelle cliniche, da cui è partita la mia lotta per una nuova sanità dalla parte dei cittadini e non delle aziende sanitarie. Devo convincermi che non interessano a nessuno le mie idee sul controllo soggettivo dei dati sanitari non lasciati in mano ad enti pubblici o, peggio, privati. Devo convincermi che non interessano a nessuno il controllo sugli appalti di strumentario sanitario tali per cui i soldi pubblici vengono “utilizzati” per interesse privato. Devo convincermi che la mia lotta per il caso Avastin-Lucentis, per far risparmiare un milione di euro al giorno di soldi pubblici, sia stata inutile se è vero come è vero che ad oggi non si è risolta perché il ministro della Salute, che si ricandida, non ha voluto risolverla. Devo convincermi che il rinvio a giudizio per diffamazione per i miei articoli su un frate francescano, che avrebbe dovuto salvaguardare la salute di persone deboli dove io ho prestato la mia opera gratuita, che spiegavano le cose per cui lui è stato rinviato a giudizio per appropriazione indebita, non sia onorevole.

Devo convincermi che queste, e tutte le altre idee, che potete trovare nei miei 300 post che questo giornale ha avuto la bontà di autorizzare alla pubblicazione, non abbiano nessun interesse per i politici. Ai politici interessano persone che si dimostrano pronti a cambiare casacca e modo di pensare al solo fine personale senza badare al bene comune. Queste persone, come altre, vengono valutate “supercompetenti”.

Nonostante ciò continuo a credere che questo Movimento possa avere, in alcune persone che ci credono fermamente e liberamente, la possibilità di cambiare il modo di dare salute. Per questo andrò a votare e dico a tutti di farlo. Ognuno scelga ed esprima il proprio voto come crede ma lo faccia.

Io in Regione Lombardia voterò Vincenzo Gulisano per quello che è e per quello che dice. Ascoltatelo. Parla dei controlli sanitari, come io ho studiato e pubblicato e come credo possano essere di aiuto per ridurre la medicina difensiva e l’abuso della professione medica.

A me non l’hanno permesso. Fatelo voi per favore.

L'articolo Elezioni 2018, volevo candidarmi con il M5S. Ma non sono abbastanza ‘supercompetente’ proviene da Il Fatto Quotidiano.



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